(ANSAMed) - ROMA - La Rete G2 chiede al Parlamento di approvare
nel 2015 la riforma di legge sulla cittadinanza per i figli di
immigrati nati e/o cresciuti in Italia.
"Abbiamo bisogno urgentemente della riforma sulla legge sulla
cittadinanza. E' un dovere, non e' beneficenza" ha detto Paula
Vivanco, tra le fondatrici di G2, organizzazione apartitica
fondata nel 2005 da figli di immigrati o rifugiati nati e
cresciuti in Italia che sin dall'inizio lavora per raggiungere
questo obiettivo, durante la presentazione del dossier "Italiani
2.0 / G2 chiama Italia: Cittadinanza rispondi!" questo
pomeriggio a Roma. "Chiediamo al Parlamento di accelerare i
tempi di discussione della riforma di legge 91/92 e di
considerare piu' criteri di attribuzione e non di concessione"
ha ribadito Mohamed Tailmoun, portavoce di G2 che e' anche tra i
promotori della campagna "L'Italia sono anch'io" sottoscritta da
100 mila firme.
Nel 1992, anno di promulgazione della legge n.91 "Nuove norme
sulla cittadinanza", si legge nel dossier, nascevano in Italia
da genitori di cittadinanza straniera 5.750 bambini, poco meno
dell'1% delle nascite totali. Venti anni dopo, quando la rete G2
depositava alla Camera dei Deputati, insieme ad altre 21
organizzazioni della societa' civile, una legge di iniziativa
popolare per riformare la legge 91/92, nascevano nel nostro
paese, da genitori di cittadinanza straniera, 78.577 bambini,
pari al 15,1% delle nascite totali: 1 bambino su 6.
"I dati ci parlano di una Paese che cambia e che cambiera'
ancora - ha detto Giovanna Martelli, consigliere del presidente
del Consiglio per le pari opportunita' - La posizione del
Governo e' stata ben espressa dal presidente Renzi. La
cittadinanza e' al centro dell'agenda politica, ma ci sono prima
le riforme costituzionali legate all'impegno generale della
legislatura. In ogni caso penso che i passaggi parlamentari
dovranno essere accompagnati da altre azioni sul territorio
dedicate all'inclusione sociale e alla sensibilizzazione
all'integrazione. Le donne avranno un ruolo centrale in questo
cambiamento".
Piu' nello specifico e' entrata Marilena Fabbri, deputato Pd,
relatrice proposte di legge sulla cittadinanza Commissione
Affari Costituzionale. "Dopo le urgenze del Governo, quindi
legge di stabilita', legge elettorale ed elezione del presidente
della Repubblica, al vaglio della Commissione si dibatteranno i
temi della cittadinanza e del conflitto di interessi - ha detto
Fabbri - La speranza era chiudere un testo entro l'anno, ora
l'auspicio e' farlo entro la primavera. Ma non e' semplice
condividere il testo con i colleghi. C'e' chi tende piu' verso
lo ius soli temperato, per concedere la cittadinanza a figli di
immigrati nati qui o con genitori con residenza legale da almeno
5 anni, e chi per lo ius culture, che implica il completamento
di un ciclo di studi. Le trattative sono tutte aperte. La
maggior parte delle proposte, a oggi una ventina, ambisce al
miglioramento e alla semplificazione dell'iter della richiesta".
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Immigrazione: Rete G2 chiede riforma legge su cittadinanza
Presentato dossier su problematiche delle seconde generazioni