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Tunisia: presidenziali, ballottaggio Essebsi-Marzouki

Candidato laico al 39,46%, presidente uscente al 33,43%

Il leader di Nidaa Tounes, Beji Caid Essebsi (s) e il presidente 'provvisorio' Moncef Marzouki (d)

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI - E' ufficiale: in Tunisia si andrà al ballottaggio tra l'anziano leader del partito laico Nidaa Tounes, forza di maggioranza relativa, Béji Caid Essebsi, e l'attuale Presidente della Repubblica "provvisorio", Moncef Marzouki, sostenuto dagli islamici. Questo il responso delle urne, che domenica scorsa hanno visto i tunisini votare per il primo Presidente della Repubblica del post Ben Alì. Il ballottaggio si terrà in una data da definirsi a breve: il 14, il 21 o il 28 dicembre, a seconda del numero di ricorsi presentati al tribunale amministrativo. I risultati resi noti oggi dall'Isie (Commissione Superiore indipendente per le elezioni) parlano chiaro: Béji Caid Essebsi: 39,46%; Moncef Marzouki: 33,43%; Hamma Hammami 7,82%; Hechmi Hamdi: 5,75%; Slim Riahi: 5,55%. Il tasso di partecipazione è stato del 64,4% in Tunisia e del 29,8% all'estero. I candidati in tutto erano 27.

Colpisce lo scarto ridotto tra i due arrivati al ballottaggio, solo 6 punti: elemento che fa pensare ad una campagna elettorale per il ballottaggio dai toni accesi.

Analizzando i risultati e confrontandoli con quelli delle elezioni legislative, balza all'occhio che Marzouki ha avuto i voti del partito islamico Ennahda, a dispetto della decisione del partito di lasciare liberi i suoi elettori, dopo aver scelto di non presentare un suo candidato e non essere riuscito a trovare un nome da appoggiare. Essebsi, cui viene spesso rimproverata l'età avanzata, ha detto che "il problema non è l'età del candidato, ma il suo programma e il suo stato di spirito" e ha concluso che "in realtà è Marzouki a far parte dell'ancien régime", cioè la Troika (Ennahda, Cpr ed Ettakattol) che ha governato la Tunisia negli ultimi tre anni. Essebsi ha già risposto no all'invito propostogli da Marzouki ad un confronto tv, paragonandolo ad un "combattimento di arieti, e per questo non c'è motivo che abbia luogo". Essebsi rischia di passare per l'uomo del vecchio apparato, Marzouki per il paladino della rivoluzione e il candidato dagli islamici.

Determinanti per la vittoria finale saranno la posizione di Ennahda e l'astensionismo. Il paese è ancora in crisi economica e vive sotto la minaccia del terrorismo islamico. Tutti i partiti hanno annunciato che sveleranno le loro future alleanze dopo l'elezione del Presidente della Repubblica. Il parlamento è diviso in due blocchi, che fanno capo al partito laico Nidaa Tounes (86 seggi su 217) e all'islamico Ennahda (69 seggi). In questa situazione, per governare la Tunisia sembra sempre più necessario inventarsi "grandi alleanze" tra i due partiti maggiori.(ANSAmed).

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