(ANSAmed) - GINEVRA, 25 NOV - Il governo d'Israele ponga fine
alla demolizione punitiva di case di palestinesi accusati di
atti di violenza in Israele e nei Territori occupati: lo
chiedono due relatori speciali delle Nazioni Unite in un
comunicato pubblicato oggi a Ginevra, denunciando queste forme
di castigo collettivo come rappresaglie contrarie al diritto
internazionale che coinvolgono persone innocenti.
I due esperti citano la recente demolizione da parte delle
forze di sicurezza israeliane della casa a Gerusalemme Est di
Abd al-Rahman al-Shaludi, palestinese accusato di aver investito
deliberatamente in auto delle persone in un attentato in cui
morirono il mese scorso una bimba di 3 mesi ed una donna di 22.
"Tutti gli atti di violenza richiedono una risposta ferma da
parte delle autorità israeliane, e i responsabili devono essere
processati davanti a un tribunale e condannati per i loro
crimini. Ma lo Stato non può andare oltre ciò che è sancito dal
diritto internazionale", afferma il relatore speciale sulla
situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati,
Makarim Wibisono. Per la relatrice dell'Onu sull'alloggio
adeguato Leilani Farha, la demolizione della casa di Al-Shaludi
avvenuta in piena notte "non aveva altro scopo se non di punire
i suoi genitori innocenti e cinque fratelli, facendone dei
senzatetto". E si tratta quindi di "una forma di punizione
collettiva contraria al diritto internazionale". (ANSAmed).
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Mo:Onu a Israele,basta demolizioni punitive case palestinesi
Esperti, "processare sospetti, non colpire famiglie innocenti"