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Bahrein: solo sei deputati eletti, si torna al voto il 29

Affluenza 51% nonostante boicottaggio opposizioni

Redazione Ansa

(Di Alessandra Antonelli) (ANSAmed) - DUBAI - Nulla di fatto, o quasi, per le elezioni legislative del Bahrein nel fine settimana, le prime per il rinnovo del Parlamento dalle sanguinose giornate della primavera araba del 2011.

Solo sei candidati sono stati eletti deputati al primo turno mentre per l'assegnazione degli altri 34 seggi di cui e' composta l'Assemblea Nazionale, si andra' al ballottaggio il 29 novembre. Il blocco delle opposizioni, capeggiate dallo schieramento sciita di Al Wefaq, che nelle elezioni precedenti aveva conquistato 18 seggi su 40, hanno boicottato la tornata elettorale in segno di protesta, sostenendo, per voce di Shaikh Ali Salman, segretario di Al Wefaq, che le proposte di cambiamento e dialogo del governo discusse nei mesi precedenti "ignorano le legittime richieste del popolo".

Il Bahrein, una delle sei sorelle petrolifere del Golfo, forte alleato degli Usa che ospita la V flotta della Marina a stelle e strisce, ha una larga maggioranza sciita ma e' governata da una famiglia reale sunnita.

Le reiterate accuse di discriminazione nei confronti della maggioranza sciita ha portato negli anni a scontri e fiammate di violenza di diverse entita' fino allo sfociare della rivolta di piazza della Perla nel 2011, con l'intervento dell'esercito nazionale aiutato da quelli emiratino e saudita chiamati a sostegno.

Oltre 40 i morti, centinaia gli arresti e le denunce di abusi e torture, con l'intervento della comunita' internazionale e la creazione di una commissione per affrontare il percorso di un rinnovato "dialogo nazionale", partito, dibattuto, ma non concretamente fruttifero.

Annunciato il boicottaggio, l'opposizione aveva stimato una affluenza ai seggi non superiore al 30% ma a chiusura delle urne, dopo un'estensione dell'apertura di due ore, il ministro della giustizia, Khalid bin Ali Al Khalifa, ha annunciato una partecipazione pari al 51,5% degli aventi diritto al voto.

Erano circa 3500 i cittadini che avrebbero potuto esprimere la loro preferenza tra i 266 candidati in lista per la legislatura 2014-2018. Ventidue le donne, ma tra i primi sei eletti non ne figura alcuna.

Occorrera' dunque attendere ancora una settimana per gli attesi, drastici cambiamenti che questo Parlamento dovrebbe mostrare. Diverse le ragioni: dal boicottaggio degli esponenti sciiti, ai risultati dei sondaggi, all'alto numero di candidati presentatisi come indipendenti, sottolineano gli analisti politici.(ANSAmed).

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