(di Alberto Zanconato)
(ANSAmed) - BEIRUT, 14 NOV - Uomini, donne e bambini
decapitati e lapidati nelle pubbliche piazze, soprusi sulle
minoranze, in particolare cristiani, sciiti e curdi, donne della
comunita' Yazidi vendute come schiave sessuali. Sono alcune
delle atrocita' contestate all'Isis dalla Commissione
d'inchiesta dell'Onu sulla Siria, che oggi, in un rapporto
presentato a Ginevra, ha accusato i comandanti dello Stato
islamico di "crimini di guerra e crimini contro l'umanita'",
chiedendo che vengano processati davanti alla Corte penale
internazionale (Cpi).
Intanto sul terreno i jihadisti hanno subito una delle piu'
gravi sconfitte strategiche dall'inizio della loro offensiva in
Iraq e Siria, nel giugno scorso, con l'esercito di Baghdad che
ha riconquistato la citta' di Baiji, 200 chilometri a nord di
Baghdad, vicino alla piu' grande raffineria del Paese.
Nel documento della Commissione delle Nazioni Unite,
presentato dal suo presidente, il giurista brasiliano Paulo
Pinheiro, si afferma che l'Isis "ha fatto uso calcolato di
brutalità in pubblico e dell'indottrinamento per ottenere la
sottomissione della popolazione". La relazione, che peraltro si
limita alle violazioni nel territorio siriano, è stata elaborata
in base a 300 testimonianze di prima mano ed altre informazioni.
Nei territori occupati dove vivono comunità etniche o religiose
diverse da quella sunnita, cui appartiene l'Isis, "le minoranze
sono state costrette ad assimilarsi o a fuggire", accusa il
rapporto. Tra gli orrori descritti, quello subito dalle donne e
ragazze della minoranza yazidi alcune delle quali, dopo essere
state rapite in Iraq in settembre, sono state condotte in Siria
e vendute come schiave sessuali.
Secondo l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in
Siria (Ondus), sono state almeno 300 le donne che hanno subito
questa sorte nell'agosto scorso, con molte di loro vendute come
'mogli' per mille dollari l'una a miliziani dello Stato
islamico. Ma l'Ondus afferma di avere potuto verificare la
riduzione in schiavitu' anche di almeno sei donne sunnite mogli
di ufficiali siriani della base della 17/a Divisione
dell'esercito caduta nelle mani dei jihadisti nella provincia di
Raqqa.
Per quanto riguarda l'Iraq, la riconquista di Baiji da parte
delle forze lealiste, appoggiate da milizie sciite, da clan
tribali sunniti fedeli al governo e dai raid aerei della
Coalizione internazionale a guida Usa, dovrebbe consentire a
Baghdad di rompere l'assedio dei jihadisti in corso da mesi
intorno alla raffineria distante una decina di chilometri, che
prima dell'offensiva dell'Isis dell'estate scorsa assicurava la
meta' dei prodotti derivati dal petrolio del Paese.
Quattro attacchi aerei della Coalizione sono stati compiuti
secondo l'Ondus negli ultimi due giorni anche sulle postazioni
dello Stato islamico intorno alla citta' di Kobane, in Siria,
dove le forze curde locali continuano a resistere ai jihadisti.
La stessa ong da' notizia della decapitazione nell'est della
Siria da parte dell'Isis di un suo alto dirigente riconosciuto
colpevole di "appropriazione indebita di denaro pubblico". Le
fonti citate dall'Ondus precisano che l'uomo, di cui non sono
state diffuse le generalità, era siriano ed è stato decapitato
nella piazza pubblica di Mayadin, cittadina a ridosso del
confine con l'Iraq. (ANSAmed)
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Onu, dall'Isis crimini contro l'umanità. Offensiva Iraq
Esercito di Baghdad riconquista citta' strategica di Baiji