(ANSAmed) - ROMA, 31 OTT - Passaggio di consegne tra il
nuovo ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, e Federica
Mogherini, che dal primo novembre è ufficialmente Alto
rappresentante della politica estera Ue.
Il neo-ministro ha annunciato che la sua politica estera sarà in
continuità con quella dei governi precedenti e in particolare
con quella della stessa Mogherini. "Credo che su equilibri
globali, futuro politiche Ue e sviluppo del Mediterraneo - è
stata una delle sue prime dichiarazioni - il governo Renzi debba
contribuire con la sua politica ad essere all'altezza di questo
grande Paese". E se Gentiloni ha davanti ancora qualche giorno
per prendere in mano i dossier della diplomazia italiana prima
del suo debutto davanti al Parlamento, l'ormai ex titolare della
Farnesina ha da tempo preso la rincorsa per il nuovo impegno.
Cinque anni e una serie quasi infinita di crisi che
lambiscono un'Europa tanto concreta sui parametri del rigore
economico quanto evanescente sulle strategie comuni di politica
estera. Ma Federica Mogherini ha un'intera legislatura per
ridare credibilità a un'Unione che su questo fronte ha fatto
decisamente acqua e che, pur disponendo di un discreto servizio
diplomatico europeo, può concretamente contare su scarse sponde
tra i litigiosi e indecisi 28.
Aperti una serie di teatri di crisi - dall'Ucraina alla
Libia, dalla Siria all'Iraq, al conflitto israelo-palestinese -
nei quali Mogherini ha cercato di essere presente tirando in
qualche modo la coperta stretta dell'Europa. E quando la nomina
era auspicata e voluta da Matteo Renzi, ma ancora lontana, si è
ripetutamente detta convinta che "è fondamentale che l'Europa
abbia un ruolo". La giovane Lady Pesc ora dovrà dimostrare che
fa sul serio e l'opportunità è di quelle che possono diventare
storiche. Quel "nuovo metodo" giudicato necessario alla vigilia
della presidenza italiana del semestre ora è indispensabile.
(ANSAmed)
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Gentiloni alla Farnesina, Mogherini trasloca a Bruxelles
Cinque anni per costruire la politica estera dell'Europa