(ANSAmed) - MADRID, 20 OTT - E' sempre più diviso il fronte
indipendentista catalano, dopo che la Corte costituzionale, su
richiesta del governo di Madrid, ha bocciato il referendum per
l'indipendenza che il presidente della regione, Artur Mas, aveva
indetto per il 9 novembre.
Mas vuole tenere nello stesso giorno un referendum
alternativo, consultivo e non vincolante, ma alcuni partiti e
associazioni del fronte indipendentista sono contrari e premono
invece per elezioni anticipate, che per loro avrebbero valore di
plebiscito "Spagna sì - Spagna no".
"La facoltà di convocare elezioni è di esclusiva e non
delegabile competenza del presidente della Generalitat (il
governo regionale della Catalogna, n.d.r)". Così il portavoce
dell'ente locale catalano, Francesc Homs, ha risposto oggi in
conferenza stampa alla richiesta di elezioni anticipate entro i
prossimi tre mesi, avanzata ieri da due associazioni
indipendentiste, Assemblea nazionale catalana e Omnium
Culturale, durante una manifestazione a Barcellona.
Homs ha confermato che il governo catalano valuta l'ipotesi
di elezioni anticipate, ma non ha indicato la data. L'esecutivo
di Mas ha sottoscritto un accordo fra i partiti favorevoli al
referendum (i democristiani di CiU, la Cup, i repubblicani di
Erc e gli eco-socialisti di Icv) per garantire l'attuazione di
un referendum 'alternativo' il prossimo 9 novembre.
Tuttavia, secondo la stampa catalana, sembra difficile che il
fronte indipendentista possa ricompattarsi, soprattutto dopo che
il leader degli eco-socialisti, Juan Herrera, ha sfidato Mas a
dire chiaramente che la votazione del 9 Novembre non si può
considerare un referendum. Il portavoce della Generalitat si è
detto ottimista sul fatto che il voto alternativo non sarà
impugnato dal governo centrale. "I passi che abbiamo fatto sono
sufficientemente blindati per non essere impugnati", ha
assicurato. (ANSAmed).
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