(di Paola Del Vecchio)
(ANSAmed) - MADRID, 18 SET - Nell'attesa dei risultati dello
storico referendum in Scozia, la Spagna col fiato sospeso
assiste alla difficile partita a scacchi fra il governo catalano
e quello spagnolo sul referendum secessionista del 9 novembre,
che arriva alle mosse finali dopo che il Parlamento catalano ha
dato ieri via libera alla legge che indice il referendum il 9
novembre e prevede di approvare in via definitiva domani
pomeriggio in sessione plenaria.
L'esecutivo conservatore di Mariano Rajoy, per il quale tanto
la consultazione legale in Scozia come quella illegale in
Catalogna costituiscono "un siluro sulla linea di galleggiamento
dell'Ue", ha già pronta la risposta: impugnare alla Corte
costituzionale la legge referendaria. Per questo - secondo fonti
della Moncloa - ha fissato per sabato un Consiglio dei ministri
straordinario per approvare il ricorso di incostituzionalità,
che dovrà andare all'esame dell'alta corte nella prima seduta
utile, martedì. Se accolto, come appare scontato, avrà l'effetto
di sospendere con effetto immediato la legge referendaria. Ma
non il decreto di convocazione alle urne, che il presidente
catalano, Artur Mas, potrebbe firmare fra sabato e martedì, e al
quale Madrid dovrà rispondere con un'altra impugnazione.
In attesa che Mas faccia la prima mossa, l'esecutivo centrale
ha quindi già pronta tutta la "artiglieria" legale per impedire
il referendum indipendentista, incluso il ricorso - come estrema
ratio - alla sospensione dell'autonomia, prevista dall'articolo
155 della Costituzione, e quello al Codice penale.
Il procuratore generale dello Stato, Eduardo Torres-Dulce, ha
riunito oggi a Madrid i procuratori della Catalogna per
coordinare un'azione comune nel caso le istituzioni catalane non
rispettino la sospensione per incostituzionalità della legge
referendaria e del decreto, convocando ugualmente il referendum.
"Se in qualche ambito si continuasse nel negare l'effettività di
un mandato legittimo e costituzionale, l'azione del Pubblico
Ministero non potrebbe che essere l'imposizione della legalità,
che in questo caso riguarderebbe il campo del Diritto penale",
ha assicurato Torres-Dulce.
Il fronte 'soberanista' (CiU, Erc, Icv:EUiA e Cup, ai quali si
sono uniti due socialisti) che ieri ha votato per un referendum
"con tutte le garanzie legali", rappresenta il 65,9% della
Camera catalana. Spera nel 'sì' di Edimburgo e auspica che,
nonostante il divieto di Madrid, la mediazione all'estero possa
favorire il successo della rivendicazione catalana. Una
prospettiva considerata remota dalla maggioranza degli analisti,
soprattutto se il 'no' prevarrà in Scozia.
L'Erc ha ribadito che i secessionisti repubblicani andranno
comunque alle urne, per "rispettare il patto solenne" con
l'indipendentismo, dopo la nuova dimostrazione di forza l'11
settembre, la Diada di Barcellona. Ma il president Artur Mas
(CiU), contrario a una consultazione illegale, difficilmente
arriverà a uno 'strappo' con lo Stato, che provocherebbe la più
grave crisi istituzionale della Spagna democratica.
Dopo aver lasciato cadere l'offerta del leader di Erc, Oriol
Junquera, a entrare nella Generalitat per "blindare il
referendum", ha aperto la strada a elezioni anticipate.
'Seyneras', le bandiere catalane, sventolano oggi davanti al
Parlamento di Edimburgo e una scozzese è stata issata sul
municipio di San Sebastian, nei Paesi Baschi.
Vari leader di partiti nazionalisti spagnoli hanno dichiarato
"invidia" per la scozia. Qualunque ne sia il risultato, il
'popolo' catalano non resterà alla finestra. E prepara,
attraverso le reti sociali, mobilitazioni in strada per il
prossimo weekend e per il giorno in cui la Corte costituzionale
'casserà' il referendum. (ANSAmed).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Spagna: effetto Scozia galvanizza indipendentismo catalano
Parlamento Barcellona, via libera referendum. Madrid, è illegale