(Di Alessandra Antonelli)
(ANSAmed) - DUBAI, 15 SET - Mentre a Parigi si discutono
ruoli e strategie della coalizione internazionale per la lotta
allo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (Isis), cominciano a
delinearsi alcune linee riguardo i contributi che apporteranno i
dei paesi del Golfo.
Gli Emirati Arabi Uniti (Eau), fermi sostenitori della
coalizione voluta dagli Usa ancor prima della visita del
segretario di stato americano John Kerry, nella regione, la
settimana scorsa, hanno offerto le loro basi per le operazioni
aeree sull'Iraq.
Stamani, durante una visita del ministro della difesa
francese Jean-Yves Le Drian negli Emirati, sono partiti dalla
base di Al- Dhafran, 30 km a sud-ovest della capitale Abu Dhabi,
i primi voli di ricognizione francesi con velivoli Rafael sul
paese mesopotamico, riferisce l'agenzia Afp.
L'ambasciatore australiano Pablo Kang ha invece annunciato
l'imminente arrivo di otto aerei da combattimento e 600
militari.
La missione australiana, avra' carattere di " protezione e
sicurezza" e di "pianificazione e raccolta di elementi di
intelligence" ha dichiarato il diplomatico, sottolineando che
gli Eau ospitano gia' il quartier generale delle forze militari
di Canberra in Medio Oriente.
La flotta sara' composta da aerei da combattimento F/A-18, da
un E-7A Wedgetail da ricognizione e da una cisterna multiruolo
da trasporto KC-30A. L'intero contingente australiano, uomini e
mezzi, comincera' ad arrivare gia' nei prossimi giorni.
Il grosso delle operazioni militari sara' eseguito dagli Usa
e dai suoi alleati non arabi, mentre ai paesi musulmani sembra
sia richiesto un appoggio piu' umanitario e logistico,
sfaccettato dal contrastare la propaganda jihadista nei
rispettivi paesi e sui social media, al controllo e alla
recisione delle manovre bancarie per finanziare l'Isil e le sue
organizzazioni satelliti, all'impedire la partenza di
combattenti desiderosi di raggiungerle.
Nei giorni scorsi, i dieci paesi della regione che hanno gia'
dato il loro assenso alla partecipazione dello sforzo comune
contro lo Stato islamico - le sei monarchie del Golfo, (Arabia
Saudita, Eau, Qatar, Kuwait, Bahrein, Oman) - oltre a Giordania,
Egitto, Libano, ed Iraq hanno rilasciato un comunicato congiunto
in tal senso.
L'Arabia Saudita ha gia' detto si' a campi di addestramento
per militanti siriani moderati sul suo territorio.
(ANSAmed).
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Isis: da basi Emirati partono primi voli ricognizione
Australia sposta negli Eau otto aerei e 600 militari