(ANSAmed) - ANKARA, 1 SET - L'ufficio del procuratore capo di
Istanbul ha deciso di archiviare le accuse mosse nel dicembre
scorso a 96 indagati in uno dei filoni della Tangentopoli del
Bosforo, fra cui il figlio Bilal dell'ex-premier, ora capo dello
stato, Recep Tayyip Erdogan, riferisce la stampa di Ankara.
L'esplosione dello scandalo aveva fatto tremare il governo
dell'allora premier, coinvolgendo decine di personalita' del
regime e la famiglia dello stesso capo del governo. Erdogan
aveva reagito rimuovendo dall'incarico migliaia di dirigenti e
di funzionari di polizia e centinaia di magistrati, fra cui i
titolari delle inchieste sulla corruzione, e accusando
l'ex-alleato Fetulla Gulen, capo della confraternita islamica
Hizmet, di essere dietro le indagini. I nuovi magistrati posti
alla guida delle inchieste hanno rimesso in liberta' tutti gli
accusati arrestati. Le indagini ora sono ferme, secondo
l'opposizione.
Nessuna inchiesta e' stata avviata sulle accuse mosse a
Erdogan, che il mese scorso nonostante scandali e accuse di
autoritarismo e' stato eletto presidente. L'ufficio del nuovo
procuratore capo di Istanbul, nominato al posto del magistrato
che firmo' in dicembre le incriminazioni di tangentopoli, ha
affermato nelle motivazioni dell'archiviazione, riferisce
Hurriyet online, che "avere definito il primo ministro della
repubblica turca quale leader di una organizzazione illegale ...
nell'atto di accusa coloro che lo hanno preparato hanno mostrato
di volere rimuovere con la forza il governo". Erdogan ha piu'
volte dichiarato che le accuse di corruzione mosse ai suoi amici
politici rientravano in un "tentativo di colpo di stato"
fomentato dallo "stato parallelo". In una telefonata
intercettata fra Erdogan e il figlio diffusa su internet in
febbraio, si sentiva il premier discutere con Bilal su come
"fare sparire" milioni di euro da casa.(ANSAmed).
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