(ANSAmed) - CITTA' DEL VATICANO, 25 AGO - Di fronte
all'offensiva, in Siria e Iraq, dei jihadisti del cosiddetto
Stato islamico (Is), per il vescovo caldeo di Aleppo e
presidente di Caritas Siria, mons. Antoine Audo, "c'è bisogno di
una forza internazionale per la pace".
"Come cristiani, come siriani, speriamo di avere una
soluzione di riconciliazione, di pace, con l'aiuto delle Nazioni
Unite - dice Audo alla Radio Vaticana -. C'è bisogno di una
forza internazionale per la pace. La situazione ad Aleppo è
piuttosto difficile con problemi di elettricità, di acqua; non
c'è sicurezza: non si sa quando arrivano le bombe. E, malgrado
tutto, come cristiani, cerchiamo di essere vivaci, presenti, di
fare attività. Per esempio, questa settimana faremo alcuni
giorni di riflessione con tutta la gente che lavora con noi alla
Caritas. Si cerca di sopravvivere, di essere attivi, presenti.
Non possiamo fare altre cose".
Per quanto riguarda l'avanzata dei combattenti dello Stato
islamico, "in città, nel centro di Aleppo, dove vivono la
maggioranza dei cristiani e ci sono anche altri, non c'è una
presenza diretta violenta - dice il vescovo -. Siamo sotto la
protezione del governo. Intorno alla città ci sono tanti gruppi
che attaccano e lanciano bombe. Questa è la situazione".Inoltre,
"abbiamo sentito le notizie che arrivano da Mosul e da Raqqa.
Abbiamo notizie che parlano di legge, di comportamenti da
tenere, di violenze. E questo fa paura generalmente alla gente".
Mons. Audo conclude con una domanda: "'Chi sostiene questi
gruppi?'. Questa è la domanda che rivolgiamo alla coscienza
internazionale. Chi vende armi? Chi raccoglie interessi da
queste violenze?". (ANSAmed).
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