(ANSA) - BRUXELLES, 29 LUG - La task force speciale
investigativa Ue (SITF) per i crimini commessi in Kosovo dopo il
giugno del 1999 non ha raccolto prove sufficienti su un presunto
traffico di organi da parte della criminalità organizzata.
"Per perseguire queste accuse è necessario un livello di
prove di cui ancora non disponiamo" ha detto il procuratore capo
della SITF, Clint Williamson, oggi a Bruxelles, aggiungedo che
"le indagini proseguono" e ci sono indicazioni su al massimo una
decina di vittime. Williamson ha precisato che le conclusioni
delle indagini della task force Ue risultano "coerenti" con
quelle del precedente 'rapporto Marty' e che esistono delle
indicazioni sul fatto che questa pratica "si sia verificata su
una scala molto limitata" e che abbia colpito al massimo una
decina di individui.
Il presunto traffico di organi "sarà ancora oggetto delle
indagini in corso e tutto può succedere, c'è la possibilità che
faccia parte dell'atto d'accusa", ha detto il procuratore capo
della task force Ue. Pur riconoscendo la "terribile tragedia" di
questa pratica seppure molto limitata, Williamson ha quindi
negato con forza qualsiasi "cifra astronomica" circolata,
"creando un dolore e un'ansia non dovuta ai familiari di quelli
che non conoscono il destino dei propri cari". (ANSA)
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Kosovo: task force Ue, insufficienti prove traffico organi (2)
Indicazioni su al massimo decina di casi, indagini proseguono