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Sanità:Progetto cooperazione italiana in Cisgiordania e Gaza

Campania curerà salute mentale:'Sostegno per traumi guerra'

Redazione Ansa

(Ansamed) Napoli - E' stata firmata oggi a Roma, presso il Ministero degli Affari Esteri, la convenzione per il progetto Posit, diretto al rafforzamento del sistema sanitario palestinese, in particolare le cure primarie in Cisgiordania e Gaza, finanziato dalla Cooperazione italiana per 5,4 milioni di euro. L'iniziativa riguarda la salute delle donne compresa la salute riproduttiva, la prevenzione dei tumori femminili e le risposte alla violenza di genere; la prevenzione e il controllo delle malattie croniche; la salute mentale di comunità e le disabilità; i servizi di emergenza: ci saranno a questo scopo dei programmi di formazione e di sviluppo delle risorse umane, campagne informative per la prevenzione primaria e secondaria, attività a livello delle comunità, insieme allo sviluppo infrastrutturale dei servizi di cure primarie insieme e alla fornitura di farmaci e di attrezzature. Al progetto partecipano quattro regioni, Campania, Toscana, Umbria e Sicilia. "Il settore affidato alla Campania - ha spiegato al termine della riunione il consigliere alla sanità del presidente della Regione Campania Caldoro, Raffaele Calabrò - è la salute mentale, e richiede una formazione ad hoc del personale sanitario palestinese per una vera presa in carico delle donne e dei bambini, traumatizzati dalla guerra. E' un contributo umanitario ad un Paese che da solo non potrebbe certo riorganizzare i servizi sanitari nella Striscia di Gaza garantendo la salute dei suoi cittadini che mai come in questo momento hanno bisogno di cure". "La Campania - ha concluso Calabrò - metterà a disposizione dei palestinesi risorse professionali con esperienza specifica in determinati settori di eccellenza per la promozione della salute, la prevenzione e il trattamento delle malattie che non richiedono strutture sanitarie ospedaliere. Un aiuto decisivo per dare speranza ad una popolazione che si ritrova a vivere una guerra che non conosce fine".

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