(ANSAmed) - ROMA, 9 LUG - Non ci sono solo tragedie come
quella del 3 ottobre 2013 quando quasi 400 eritrei annegarono
nelle acque di Lampedusa. Ci sono anche i nuovi "desaparecidos",
finiti in fondo al Mediterraneo per un naufragio o morti di fame
e sete su carrette del mare che nessuno ha visto o potuto o
voluto soccorrere.
A ricordarlo è il Comitato "Giustizia per i nuovi
desaparecidos", che domani presenterà le sue proposte in una
conferenza stampa alla Camera per sottrarre questi morti
all'oblio collettivo, ma anche per cercare i responsabili della
loro sorte a livello individuale, governativo e istituzionale.
Il comitato propone, in particolare, la convocazione di un
Tribunale Internazionale di opinione - sul modello del Tribunale
Russel per i crimini in Vietnam o del Tribunale Permanente dei
Popoli fondato dal senatore Lelio Basso - che offra alle
famiglie dei migranti scomparsi un'opportunità di testimonianza
e rappresentanza" e "contribuisca ad accertare responsabilità e
omissioni di individui, governi e organismi internazionali".
permettendo l'avvio di azioni giudiziarie.
Il comitato chiede inoltre che le istituzioni "si impegnino
a garantire il riconoscimento dell'identità delle vittime,
offrendo ai loro familiari un luogo di raccoglimento e cordoglio
che restituisca dignità alle persone scomparse". Ma anche
rivendicano il diritto ad essere informati "sulle forme di
cooperazione militare e di polizia instaurate tra gli Stati
europei e i paesi di origine e transito dei migranti".
L'organismo chiede infine all'Unione europea una politica
comune di asilo e accoglienza e l'apertura di canali umanitari
nelle zone di guerra e di gravi violazioni del diritto. E sempre
alla Ue, oltre che agli stati, la crezione di commissioni di
inchiesta sui nuovi 'desaparecidos'.
Alla presentazione dell'appello di domani alla Camera, alle
11.30 in sala stampa, l'ex parlamentare Mercedes Frias, il
diplomatico Enrico Calamai (che da viceconsole a Buenos Aires
aiutò molti a fuggire dalla dittatura militare), l'avvocato
Arturo Salerni, il sacerdote eritreo don Mosè Zerai dell'agenzia
Habeshia e Mehrzia Chargi, madre di un ragazzo tunisino
scomparso. (ANSAmed).
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Immigrazione:Comitato per 'desaparecidos',vogliamo giustizia
'Responsabilità istituzionali per chi scompare in fondo al mare'