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Hollande perde pezzi,si dimette sua eminenza grigia

Su Aquilino Morelle sospetto conflitto interessi

Aquilino Morelle, consigliere dell'Eliseo

Redazione Ansa

(di Tullio Giannotti) (ANSAmed) - PARIGI - Colpito e affondato: anche Aquilino Morelle, potentissimo consigliere dell'Eliseo, lascia Hollande. Dopo Cahuzac, dopo Ayrault, il presidente continua a perdere i pezzi. E ancora una volta, tutto nasce da uno scoop di Mediapart, il sito online che fa tremare i potenti. La "penna" del presidente è stato costretto a dimettersi in poche ore, incastrato da un pesante sospetto di conflitto di interessi.

Cinquantadue anni, esponente della "colonia spagnola" con il vento in poppa nel partito - il premier Manuel Valls e la sindaco di Parigi Anne Hidalgo ne sono gli alfieri - l'ambiziosissimo consigliere era ormai convinto di aver sbaragliato ogni possibile avversario. Dalle esperienze di alto funzionario dello stato a quella politica con il premier socialista Lionel Jospin, Aquilino Morelle è diventato l'uomo più potente del gruppo di fedelissimi di Valls. Non a caso era ritenuto il nemico numero uno dell'ex premier Jean-Marc Ayrault e secondo molti il vero artefice del suo siluramento. Ma non è stato il rimpasto la prima ardua prova in cui si è cimentato Morelle, il quale per trovare il tempo di tessere le trame del potere sembra avesse affidato negli ultimi tempi il compito di scrivere i discorsi di Hollande a un suo uomo di fiducia. Eppure era stato proprio lanciando gli slogan della campagna elettorale vincente del 2012 che egli aveva tratto la sua capacità di influenza, a cominciare dalla stesura del discorso di Le Bourget, quello contro il potere delle banche che per molti segnò il definitivo vantaggio di Hollande sull'avversario Sarkozy.

Un'altra vicenda segnata dalla presenza del potente Aquilino è stata quella dell'ex premiere dame Valerie Trierweiler.

All'inizio i due erano legatissimi, ma quando esplose il caso della love story di Hollande con l'attrice Julie Gayet e la furiosa gelosia della Trierweiler, fu Morelle a spingere il presidente al chiarimento. All'Eliseo il suo potere era ormai incontrastato, tanto che lo scoop del "solito" Mediapart di Edwy Plenel è arrivato ieri come un fulmine a ciel sereno. Il sito è ormai lo spauracchio dei potenti, dopo aver costretto alle dimissioni il ministro Jerome Cahuzac per il conto in Svizzera e aver contribuito ad affossare Sarkozy con lo scandalo Bettencourt.

Morelle è stato tirato in ballo per un incarico da consulente che aveva nel 2007 per l'industria farmaceutica danese Lundback mentre era uno dei "controllori" dell'Igas, l'ispettorato generale degli affari sociali. Alla Lundback hanno fatto sapere che Morelle serviva ad "aprire certe porte", mentre all'Igas hanno smentito quanto affermato dall'interessato, che avesse chiesto all'Authority l'autorizzazione per la consulenza. Il resto, il soprannome di "marchesino", l'amore per il lusso - 30 scarpe fatte a mano allineate nel suo armadio e un lustrascarpe ad hoc che lo raggiungeva all'Eliseo - fanno parte della tormenta che lo ha investito in queste ore. E che lo ha costretto alla fine a dimettersi, a dir poco incoraggiato da Hollande: "Ha fatto l'unica scelta opportuna", le parole senza appello del presidente. (ANSAmed).

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