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8 marzo: 'Profumi d'Algeri' all'ambasciata italiana in Algeria

Film di Rachid Belhadj sulla lotta delle donne negli anni '90

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ALGERI, 08 MAR - Nell'ambito della commemorazione dell'8 marzo, l'ambasciata d'Italia ad Algeri ha proiettato il film "Profumi d'Algeri" di Rachid Benhadj, che ripercorre la lotta delle donne algerine per ottenere i propri diritti durante il decennio nero e gli anni del terrorismo nel Paese nordafricano.

La proiezione si è svolta alla presenza dell'ambasciatore d'Italia ad Algeri, Alberto Cutillo, del regista Rachid Benhadj e di un nutrito parterre di invitati del mondo istituzionale e culturale algerino.

Il film, prodotto nel 2015, racconta la storia di una fotografa algerina, Karima Ben Sadi, interpretata dall'attrice italiana Monica Guerritore, che vive all'estero e che ha interrotto i contatti con il proprio Paese da circa 20 anni, dopo essere stata costretta a lasciarlo per sfuggire dalle violenze del padre autoritario.

Mentre era felicissima di un suo successo professionale, Karima riceve una telefonata da sua madre che la prega di tornare al più presto in Algeria a causa di un grave problema che riguarda suo fratello Mourad, con il quale aveva dei bei ricordi d'infanzia.

Al suo ritorno ad Algeri, la città bianca, Karima scopre un'atmosfera di violenza, uccisioni e sparatorie ad Algeri, ma anche il fatto che suo fratello Mourad è imprigionato con l'accusa di terrorismo e di aver ucciso persone innocenti. La fotografa inizia così un arduo viaggio per cercare di far uscire Mourad dalla prigione e fargli firmare un certificato di pentimento per gli atti terroristici, cercando di sfruttare il suo rapporto stretto con lui quando erano bambini.

Il film di 110 minuti, mette anche in evidenza la lotta delle donne algerine per ottenere i loro diritti negli anni '90 attraverso manifestazioni e marce nel pieno della crisi della sicurezza. Il film evidenzia anche la lotta delle donne algerine per i loro diritti negli anni Novanta, attraverso manifestazioni e marce nel pieno della crisi della sicurezza e delle minacce dei fanatici islamici.

La proiezione è stata ben accolta dal pubblico presente al teatro della sede diplomatica italiana, che ha applaudito il regista Rachid Benhadj, e soprattutto dagli algerini che hanno vissuto quel difficile periodo della storia del loro Paese.

(ANSAmed).

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