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Al liceo italiano di Madrid la scienza si coniuga al femminile

Giornata per alimentare vocazioni STEM indetta dall'ambasciata

Redazione Ansa

(ANSA) - MADRID, 16 FEB - Le donne sono la metà della popolazione, eppure in Facoltà scientifiche come ingegneria in Italia non superano il 25% degli iscritti, una percentuale costante negli ultimi 10 anni e che, nel caso di Statistica, scende al 15%. Lo stesso per quella delle presenze femminili nei corsi di laurea STEM - scienze, tecnologia, ingegneria e matematica - ferma al 39,3% dal 2012, secondo i dati dell'Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca). E nonostante siano la base della formazione più richiesta per accedere al mercato del lavoro in rapida evoluzione.

"Un'occasione perduta non solo per le ragazze, ma anche un annoso problema di competitività per Paesi come l'Italia e la Spagna", ha detto l'addetto scientifico dell'ambasciata italiana a Madrid, Sergio Scopetta, curatore della giornata odierna che, nello spirito della Giornata internazionale della donna e la ragazza nella scienza, istituita nel 2015 dall'Unesco per l'11 febbraio, si è svolta al Liceo Italiano Enrico Fermi di Madrid, per alimentare curiosità, passioni e vocazioni nelle discipline STEM.. Organizzata dall'ambasciata, dopo i saluti del preside Massimo Bonelli e del delegato all'orientamento, professore Martire, ha visto gli studenti del liceo a confronto con le esperienze di prestigiose scienziate, ricercatrici e manager italiane attive in università, centri di ricerca e industria del settore aerospaziale in Spagna.

Un invito a "scoprire le scienze", mostrando "le tecniche per perdere la paura", è venuto da Leni Bascones, ricercatrice dell'Istituto di Scienze di Materiali di Madrid, Icmm-Csic: "Non lasciate andare la vostra passione", il messaggio lanciato da Sara Cogliati, del Centro di biologia molecolare 'Saverio Ochoa' Uam-Csic di Madrid, premio L'Oreal-Unesco 'For Women in Science 2019. Che ha insistito sulla necessità di una "scienza inclusiva che dia voce a tutte le sensibilità". Per quanto riguarda la carriera scientifica, le donne passano dal 50,6% degli iscritti ai corsi universitari a una percentuale che si assottiglia in un decennio fino al 26,4% a mano a mano che si procede verso incarichi di responsabilità; mentre quella degli uomini, da un iniziale 49,6% cresce al 75% verso gli incarichi di vertice. E, poi, "meno finanziamenti per la ricerca, meno pubblicazioni su riviste scientifiche e di conseguenza meno citazioni dei propri lavori e più tempo per affermarsi nella carriera". (ANSA).

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