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Alla Fiera internazionale di Tripoli torna il Made in Italy

Italia primo partner. Grande successo per lo stand italiano

Redazione Ansa

(ANSA) - IL CAIRO, 12 MAG - Ha suscitato grande interesse di pubblico tra gli operatori commerciali libici e le autorità istituzionali lo stand "Made in Italy" alla 49esima edizione della Fiera Internazionale di Tripoli in Libia, il più importante evento del genere nel Paese. Lo stand italiano, promosso dall'Italian-Libyan Center for Business and Cooperation", in collaborazione con Kc Consulting e Bcl, ha visto la partecipazione di diverse aziende italiane nel campo del food, fashion e della cosmetica con marchi quali Braccialini, Epos Caffè e Pink Panda.

 La Fiera è stata inaugurata dal premier libico Abdulhamid Dabaiba e dal ministro dell'economia Mohamed Al Hweij, che hanno visitato con particolare attenzione lo stand "Made in Italy" ricevuto da Alessia Paolucci, coordinatrice del progetto.

"Ringraziamo le autorità libiche e il ministero dell'Economia, in particolare, per averci ospitato in questa importante Fiera, così come ringraziamo l'ambasciata d'Italia a Tripoli per il prezioso supporto e per averci fatto visita nella persona del Responsabile economico Giacomo Grandesso e del direttore Ice-Ita Romano Baruzzi", ha dichiarato Khalid Chaouki, General manager dell'Italian-Libyan Center for Business and Cooperation.

"Lo stand "Made in Italy" ha accolto numerose richieste da parte di importanti gruppi imprenditoriali libici interessati a rafforzare i legami economici e di trasferimento di tecnologie dall'Italia verso la Libia" ha sottolineato Alessia Paolucci, imprenditrice italiana residente a Tripoli e coordinatrice del Progetto. L'Italia rappresenta il primo partner commerciale in Libia, in particolare nel settore Oil&Gas, Food, nei macchinari di trasformazione e nelle costruzioni. L'Italian-Libyan Center for Business and Cooperation è un'agenzia di consulenza che ha l'obiettivo di rafforzare le relazioni economiche e culturali tra l'Italia e la Libia, in collaborazione con le Istituzioni italo-libiche e con gli attori economici e culturali. (ANSA).

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