(ANSAmed) - TUNISI, 16 APR - "Chiunque voglia stabilire
rapporti amichevoli con la Tunisia è il benvenuto, ma chi tenta
di imporre una certa tutela ha sbagliato indirizzo. Trattiamo
con amici e fratelli nel totale rispetto della nostra
sovranità". Sono le parole del presidente tunisino Kais Saied
pronunciate nel corso di una riunione del Consiglio di sicurezza
nazionale" pubblicata in un video della stessa presidenza.
"La Tunisia appartiene ai tunisini, non è in vendita, né in
affitto, né per alcuna politica imposta dall'estero", ha
affermato ancora Saied ribadendo ancora una volta sul tema
dell'immigrazione irregolare, che sebbene i migranti stessi
siano vittime di un sistema globale ingiusto, "la Tunisia non
sarà mai un punto di transito, né una terra di insediamento".
Per quanto la Tunisia sia indulgente e tollerante nei confronti
dei migranti irregolari, essa si oppone direttamente ai progetti
e ai piani di coloro che cercano di farne un luogo di
insediamento o un punto di transito per i migranti
sub-sahariani, ha affermato, sottolineando "che coloro che dal
2017 cercano di fare della Tunisia un luogo di insediamento per
i migranti, intascando milioni in valute straniere, complottano
costantemente dall'estero contro la sicurezza del Paese,
sollecitando le associazioni e le organizzazioni interessate
alla questione migratoria a non accontentarsi più di rilasciare
dichiarazioni "sospette" ma a impegnarsi maggiormente nella
ricerca di una soluzione a questo problema.
"Non accetteremo la presenza di fuorilegge sul nostro
territorio e la Tunisia non ne sarà una vittima". Riferendosi al
fascicolo della "cospirazione contro la sicurezza dello Stato",
nell'ambito del quale sono in custodia cautelare da oltre un
anno diversi esponenti politici e per il quale si sono concluse
recentemente le indagini, Saied ha assicurato che "è tempo di
giudicare coloro che hanno complottato, e quelli che stanno
ancora complottando, attraverso un giusto processo. Le procedure
sono state rispettate.
Tuttavia, l'allungamento dei procedimenti ha giovato agli
interessi dei cospiratori, che hanno continuato a ricevere
denaro dall'estero attraverso un'associazione mentre erano
dietro le sbarre". Il presidente ha poi ribadito la posizione
costante della Tunisia a sostegno della causa palestinese,
assicurando che il Paese adotta le misure e le precauzioni
necessarie, tenendo conto degli ultimi sviluppi nella regione.
Ha poi affrontato anche il tema della conciliazione penale,
garantendo che i soldi del popolo tunisino ritorneranno al
popolo tunisino fino all'ultimo millesimo, aggiungendo che la
lotta alla corruzione continuerà così come "la guerra contro gli
sciami di locuste". (ANSAmed).
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Saied, la Tunisia mai terra di insediamento per i migranti
Invito alle associazioni a fare di più