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In Libano è caccia al siriano dopo uccisione di un politico cristiano-maronita

Ronde di quartiere e richiesta di espulsioni di massa

Redazione Ansa

BEIRUT - In diverse regioni del Libano è scattata la 'caccia al siriano' dopo che non meglio precisati "criminali provenienti dalla Siria" sono stati accusati dalle autorità di Beirut di aver ucciso un politico cristiano, Pascal Sleiman, membro nel Monte Libano del partito dell'ultradestra suprematista cristiano-maronita delle Forze libanesi.

Da più di un decennio il Libano è stato la metà della fuga di più di un milione di siriani scappati dalle violenze in corso nel loro martoriato paese dal 2011 e dalla peggiore crisi finanziaria, acuita dalle sanzioni occidentali, mai registratasi in Siria. Il Libano ha una popolazione di oltre 5 milioni di persone e nei decenni passati ha già affrontato l'arrivo in massa di profughi palestinesi cacciati da Israele dal 1948 in poi. Il Libano inoltre è stato colpito nel 2019 da una crisi economica senza precedenti. Nelle ultime ore ronde di quartiere in alcune aree di Beirut e sul Monte Libano, in particolare nel distretto di Byblos (Jbeil) si sono attivate ronde locali e squadre di picchiatori in cerca di "siriani".

Altri sedicenti "comitati di quartiere" hanno diffuso sui social e nelle strade avvisi "ai siriani"i di "lasciare immediatamente le zone", incluso il quartiere di Ashrafiye, a Beirut, a maggioranza cristiana ma con un'alta percentuale di profughi siriani. 

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