(ANSAmed) - ROMA, 26 GEN - La Corte internazionale di
Giustizia dell'Aja ritiene che esista una controversia tra
Israele e Sudafrica e attribuisce alla corte la giurisdizione
per pronunciarsi sul caso. Lo ha affermato il presidente della
corte, l'americana Joan Donoghue, secondo cui "almeno alcuni
atti sembrano in grado di rientrare nella convenzione sul
genocidio", e "la Corte ritiene di non poter accogliere la
richiesta di Israele di archiviare il caso".
La corte è consapevole della portata della tragedia umana che
si sta verificando nella regione ed è profondamente preoccupata
per la continua perdita di vite a Gaza, ha proseguito Donoghue,
che ha citato il coordinatore dei soccorsi d'emergenza delle
Nazioni Unite Martin Griffiths che ha affermato che "Gaza è
diventata un luogo di morte e disperazione". Il giudice ha
affermato che a Gaza sono state sfollate 1,7 milioni di persone
e che l'enclave è diventata "inabitabile" ma ha osservato,
tuttavia, che i numeri provenienti da Gaza non possono essere
verificati in modo indipendente.
Manifestazioni di sostenitori di Israele e gruppi
filo-palestinesi si sono radunati davanti alla Corte
Internazionale di Giustizia dell'Aja mentre ha preso il via
l'udienza in cui i giudici emetteranno la decisione provvisoria
su nove misure di emergenza proposte dal Sudafrica, tra cui la
sospensione immediata da parte di Israele delle operazioni
militari a Gaza. Il procedimento all'Aja è stata aperto in
seguito all'accusa di Pretoria secondo cui la guerra nella
Striscia equivale a un genocidio contro i palestinesi. La
polizia si sta assicurando che la marcia filo-israeliana sia
tenuta lontana da quella filo-palestinese. I manifestanti
filo-israeliani portano bandiere olandesi e israeliane e
immagini di persone prese in ostaggio da Hamas durante l'attacco
del 7 ottobre in Israele. (ANSAmed).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Corte Aja respinge richiesta Israele di archiviare il caso
'Preoccupati per la continua perdita di vite a Gaza'