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Gli Emirati Arabi lasciano forza marittima multinazionale

Pattuglia le acque del Golfo contro attività terroristiche

Redazione Ansa

Gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato il loro ritiro dalle Forze marittime combinate (Cmf) impegnate nella pattuglia delle acque del Golfo Persico, a seguito di una serie di incidenti che hanno convolto l'area. Lo riporta un comunicato del ministero degli Esteri emiratino. Le Cmf hanno sede in Bahrein e comprendono 38 Paesi, tra cui Italia, Francia e Stati Uniti, e sono state fondate nel 2001 per combattere attività criminali e terroristiche. "Come risultato della nostra valutazione di un'efficace cooperazione in materia di sicurezza con tutti i partner, due mesi fa, gli Emirati Arabi Uniti hanno ritirato la loro partecipazione alle forze marittime combinate", ha riportato il ministero nella nota. Negli ultimi mesi ci sono stati diversi incidenti nel Golfo Persico, lungo la rotta di navigazione che collega i Paesi produttori di petrolio della regione - tra cui appunto gli Emirati Arabi Uniti - e i mercati mondiali. Una settimana dopo aver sequestrato una nave nel Golfo di Oman, le guardie rivoluzionarie iraniane hanno sequestrato a inizio maggio una petroliera battente bandiera panamense in transito nello stretto di Hormuz. La nave era partita da Dubai ed era diretta ad un altro porto emiratino, quello di Fujairah. Pochi giorni dopo, gli Stati Uniti hanno annunciato di voler rafforzare la propria presenza nell'area, mentre il 21 maggio l'Iran ha dichiarato che è "possibile" garantire la sicurezza della zona in cooperazione con altri Paesi della regione, e dunque senza il coinvolgimento statunitense.

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