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Siria: Cicr, urge soluzione per i detenuti nel campo al Hol

Vi sono stipati 50 mila civili sospettati di legami con l'Isis

Redazione Ansa

BEIRUT - Urgenti soluzioni politiche devono essere messe in atto dalla comunità internazionale per garantire una via d'uscita a più di 50mila persone, in larga parte donne e bambini, da anni rinchiusi in un campo di prigionia nel nord-est della Siria: è l'appello rivolto oggi dal Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr).
Il campo di al Hol dal 2019 ospita in larga parte siriani e iracheni, ma anche migliaia di europei e asiatici con sospetti legami familiari con l'Isis. La portavoce del Cicr in Siria, Souhair Zakkout, ha affermato parlando al quotidiano The National degli Emirati Arabi Uniti che "la comunità internazionale e i vari paesi devono considerare le persone che si trovano all'interno del campo come esseri umani per i quali deve essere garantito un rimpatrio sicuro". Il campo di al Hol, costruito negli anni '90 per ospitare profughi che fuggivano dall'Iraq in guerra, è stato riaperto mentre le forze curdo-siriane e gli Stati Uniti avanzavano nella Siria orientale a danno dell'Isis.
Moltissimi civili rinchiusi ad al Hol non sono legati all'Isis ma sono civili che si erano trovati a stare in aree controllate militarmente dallo Stato islamico. Secondo Human Rights Watch, attualmente nel campo di sono 23mila siriani, 27mila iracheni e circa 10mila persone di oltre 50 nazionalità diverse tra cui europei, nordamericani, asiatici e centro-asiatici. "Si stima che la maggioranza o due terzi delle persone all'interno del campo siano donne e bambini. La maggior parte di quei minori ha meno di cinque anni e vive in condizioni molto dure", ha detto Zakkout.

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