(ANSAmed) - PALERMO, 23 MAR - Per realizzare la mappa di
Palermo, uno dei lavori esposti per la mostra 'Punctum' di
Palazzo Reale, l'artista italo-egiziano Omar Hassan ha
utilizzato 8.928 tappini di bombolette spray dipinti a uno a
uno. L'opera non è solo il riferimento geografico di uno dei
suoi approdi artistici, ma è anche un omaggio al valore del
singolo come parte di un insieme sereno e armonico, ognuno di
uguale importanza, ciascuno nella sua essenzialità.
"Nelle grandi città - ha detto Omar Hassan alla stampa
durante la presentazione della mostra organizzata dalla
Fondazione Federico II - c'è una netta distinzione tra centro e
periferie. A Palermo, il centro e alcuni quartieri non facili
sono quasi confinanti. Credo sia un primo sintomo di
integrazione. Palermo mi da' un'energia pazzesca, anche perché
io amo il mare. Subendo il trauma del cemento e dell'asfalto
delle periferie milanesi, amo, a maggior ragione, il mare. Qui
si percepisce una dimensione di attraversamento di tante
culture. Si percepisce dall'architettura, si percepisce
dall'accoglienza della gente. Adesso in Italia viviamo un po' la
realtà della banlieue parigina, che a Parigi trovi da 20 anni ed
adesso inizia ad esserci anche da noi. Spero di scoprire ancora
meglio Palermo, non vedo l'ora di viverci un po', di conoscere
queste realtà
così vicine e interessanti".
In ogni sua tappa in giro per il mondo, l'artista realizza il
suo singolare omaggio alla città che lo accoglie,
rappresentandone i quartieri: lo ha fatto a Miami, New York,
Parigi, Londra, Tokyo e Milano. Significativa la grande opera
dal titolo Lights, che domina in fondo allo spazio espositivo
della Sala Duca di Montalto, realizzata dall'artista proprio in
occasione della mostra a Palermo per porsi in dialogo con la
grande spiritualità della Cappella Palatina attraverso la
rinascita e la rigenerazione.
Nato e cresciuto nella periferia di Milano, Hassan racconta
come è riuscito ad alzarsi da una di quelle panchine di
periferia dove altri potenziali talenti restavano inespressi,
generando solo "sogni seduti". Ma "a casa mia - ha rivelato -
non portare risultati equivaleva a essere fallito. Essere
considerato fallito dalla propria famiglia deve essere tremendo.
E' pure vero che oltre alla mia motivazione, molte cose hanno
contribuito a farmi 'alzare dalla panchina' e mi hanno
appassionato: il pugilato, l'arte, l'accademia. Tutte parti di
un cammino difficile, che hanno contribuito a non lasciare i
miei sogni in una panchina. Comunque non ho mai dimenticato le
mie radici e la forza concreta della vita che la periferia mi ha
trasmesso. Quando cadi, nella boxe come nella vita, devi subito
rialzarti".
A Palermo, l'artista è arrivato con i suoi genitori. Attimi
di commozione quando Omar si è inginocchiato tenendo per mano da
una parte suo padre (egiziano
musulmano) e dall'altra sua madre (italiana cristiana-cattolica)
davanti alla reinterpretazione della Nike di Samotracia in dolce
attesa, chiama 'Pax'. (ANSAmed).
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Le 'mappe' di Omar Hassan, omaggio all'accoglienza nel mondo
Palermo, a Palazzo Reale la mostra 'Punctum' dell'italo-egiziano