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Libri:'Siamo tutti terroristi', viaggio nell'Italia meticcia

Jacopo Storni racconta storie di successo nei borghi multietnici

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 16 MAG - C'è Fuad, primario somalo; Dédé, l'avvocatessa togolese, Nelu l'imprenditore edile romeno che costruisce case per i vip, e Sumaya, consigliere comunale musulmana. Hanno un filo che li unisce: sono immigrati di successo e vivono sparsi tra borghi e città italiane dove i l'integrazione è già realtà: come Baranzate, il comune più multietnico d'Italia; Acquaformosa, dove i profughi salvano il Paese dallo spopolamento; Campi Bisenzio, dove cinesi e italiani convivono e Mazara del Vallo, dove tunisini e siciliani lavorano insieme da anni. Sono le storie - 22 in tutto - raccontate in "Siamo tutti terroristi" del giornalista Jacopo Storni, con prefazione di Emma Bonino, in uscita domani per Castelvecchi Editore (pagine 256, costo 17,50 euro). Un libro, spiega l'autore, nato "da una frustrazione, quella di vedere rappresentati gli immigrati sempre nello stesso modo: immigrati uguale profughi, poveracci, delinquenti, terroristi.

Giusto raccontare queste categorie, ma sarebbe giusto non dimenticarsi di tutti gli altri immigrati, che sono la stragrande maggioranza: lavoratori, imprenditori, ingegneri, medici, architetti". E' importante, prosegue, "andare oltre le apparenze, oltre la superficie dei pregiudizi, per raccontare le storie dell'altra immigrazione, quella degli stranieri che contribuiscono al nostro Pil e quella dei luoghi dove l'integrazione non è un fatto di cronaca nera, ma realtà conclamata".

"Bisogna avere il coraggio di dirlo: l'immigrazione è una risorsa, abbiamo bisogno degli immigrati", torna a ripetere nella prefazione Emma Bonino. Va detto, rincara, "una volta per tutte: siano benedetti i sei milioni di immigrati regolari residenti nel nostro Paese Invece che aiutarli a casa loro, io dico un'altra cosa: aiutateci a casa nostra". (ANSAmed).

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