(ANSAmed) - ROMA, 23 SET - Nel 2025 un terzo della
popolazione mondiale sarà di fede musulmana e già oggi
l'economia made in Islam, tra finanza islamica e Halal economy,
di fatto controlla tutti i mercati a più veloce crescita.
Un dato ''incontrovertibile'' da cui sono partiti gli autori
del volume presentato a Roma ''Internazionalizzazione delle
imprese. L'Italia e la sfida dei mercati stranieri''
(ed.Arkadia), a cura di Raimondo Schiavone, vice presidente
della Camera di Commercio Italo-Araba e del giornalista
Alessandro Aramu, in uscita nelle librerie in gennaio 2017.
Uno strumento, ha spiegato Schiavone, utile per tutte quelle
aziende che intendono affacciarsi sui Paesi arabi ''che in
termini di export italiano valgono circa 30 miliardi''.
Scritto a più mani, nella sua prima parte lo studio esamina i
profili generali dell'apertura ai mercati esteri con un focus
sugli strumenti europei, nazionali e regionali a disposizione
degli imprenditori che guardano oltre i confini nazionali. La
seconda parte, invece, guarda alle grandi opportunità offerte
dal mondo arabo, focalizzandosi in particolare su due Paesi:
Arabia Saudita e Algeria. Due piazze su cui grandi, piccole e
medie imprese italiane possono incrementare i loro fatturati.
Infine, un colpo d'occhio su fondi sovrani, finanza islamica e
prodotti e servizi halal (leciti secondo i precetti musulmani).
Un'area dunque estremamente interessante per le imprese del
Belpaese, malgrado l'attuale contesto geopolitico disastroso e
dove, se da un lato l'Italia ha perso alcuni clienti di peso
(Libia, Siria e Iraq), dall'altro ha avuto la possibilità di
conquistarne altri: Emirati Arabi Uniti, Qatar, Kuwait, Oman.
Paesi, sottolineano gli autori, che offrono alcune grandi
opportunità. Fra queste, l'Esposizione universale del 2020 a
Dubai ai mondiali di calcio del Qatar nel 2022. (ANSAmed).
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Camera Italo-Araba, puntare su economia 'made in Islam'
Presentato vademecum per internazionalizzazione aziende