(ANSAmed) - TUNISI, 30 GEN - Un abbraccio tra due sponde del
Mediterraneo nel segno dell'arte, vero e proprio ponte culturale
che unisce due Paesi dalla storia millenaria. Si tratta di
"Trame Mediterranee. La collezione Ludovico Corrao e Dar Bach
Hamba di Tunisi", la mostra promossa dalla Fondazione Orestiadi
di Gibellina insieme all'Istituto Italiano di Cultura di Tunisi,
all'Ambasciata d'Italia in Tunisia, e al Comune di Tunisi, che a
partire dal prossimo 6 febbraio, per un mese, ospiterà negli
spazi dell'ex Presbiterio di Santa Croce nella Medina di Tunisi,
una selezione di opere della collezione di Ludovico Corrao e del
Dar Bach Hamba di Tunisi.
Opere che divengono messaggere degli antichi e profondi
legami tra i popoli del Mediterraneo, segnando il ritorno in
Tunisia della Fondazione Orestiadi, diversi anni dopo
l'interruzione dell'attività̀ decennale iniziata dal suo
creatore, Ludovico Corrao. L'evento rappresenta infatti anche un
omaggio a Corrao, il sindaco-intellettuale che dopo il terremoto
del '68 rese Gibellina città d'arte, chiamando a raccolta nella
rifondata città nuova architetti, artisti e intellettuali le cui
opere ne hanno fatto un museo a cielo aperto: Burri, Consagra,
Accardi, Isgrò, Pomodoro, Paladino, Nunzio, Schifano, Quaroni,
Venezia, Samonà, Mendini, Purini, Levi, Damiani, Sciascia,
Dolci, Buttitta, Beuys solo per citarne alcuni.
Curata da Enzo Fiammetta, con testi di Achille Bonito Oliva,
Francesca Corrao, Lorenzo Fanara, Maria Vittoria Longhi,
Calogero Pumilia, Daria Settineri e Roberta Civiletto, Trame
mediterranee già nel titolo dichiara un orizzonte d'azione:
mostrare come le storie dei popoli di questa parte del mondo
siano collegati, mescolati e incrociati, evidenziando attraverso
le comparazioni ed il raffronto di forme, tecniche, decorazioni
e caratteri, gli elementi artistici comuni che li affratellano
più delle differenze. In questa prospettiva la mostra propone
una rilettura del concept già sperimentato in Sicilia nel Museo
delle Trame Mediterranee, nato dalla ricerca di mediazione
culturale che Corrao inizia sin dagli anni '70 nell'area del
Maghreb, collezionando costumi, gioielli, oggetti di rame e
ceramica, donati al museo creato prima a Gibellina, e poi a
Tunisi nel Dar Bach Hamba, l'affascinante residenza nei vicoli
della Medina, nota a tutti come "Casa Sicilia". Dal teatro dei
pupi, allestito con le marionette originali provenienti
dall'immigrazione di massa dei siciliani del XIX secolo, alle
poesie degli autori siculo-arabi, da Giufà, il celebre geniale
personaggio tramandato dalla tradizione popolare araba a quella
siciliana e ancora vivo in entrambe le culture, alle opere più
raffinate dell'artigianato tunisino: le ceramiche di Nabeul, i
tessuti preziosi, le terrecotte modellate a mano, i manufatti
lignei dell'Atelier Driba, preziose testimonianze di un mondo in
continua trasformazione, minacciato dall'incalzante pressione
della produzione industriale, così come è già successo in
Sicilia.
Trame mediterranee propone la rilettura e rivitalizzazione di
un patrimonio identitario comune, una base culturale e artistica
dalla quale è possibile ripartire per riprendere un dialogo per
facilitare quella comprensione tra i popoli oggi più che mai
necessaria, vero antidoto a ogni fondamentalismo. La collezione
di Ludovico Corrao e del Dar Bach Hamba si è così trasformata in
ambasciatrice di dialogo tra i popoli e strumento di diplomazia
culturale, che promuove il ritorno della centralità del
Mediterraneo, tradizionalmente luogo di incontro di culture,
religioni, etnie ed economie, di confronto culturale, nel senso
più ampio possibile. (ANSAmed)
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A Tunisi 'Trame Mediterranee',quando cultura unisce popoli
Dal 6 febbraio per un mese alla Medina di Tunisi