(ANSAmed) - MADRID, 13 MAR - E' una delle riprese più
esuberanti dell'opera 'La Calisto', composta da Pier Francesco
Cavalli (1602-1676), cantore a San Marco quando il maestro di
Cappella era Monteverdi e quindi sotto il suo tutorato musicale.
Il dramma per musica in un prologo di tre atti, su libretto di
Giovanni Faustini, basato sul poema epico delle Metamorfosi di
Ovidio, arriva per la prima volta al Teatro Real di Madrid in 9
repliche, dal 17 al 26 marzo.
Nella produzione proveniente dall'Opera Statale di Baviera,
dove fu rappresentata nel 2005 con grande successo, bissato nel
2007 alla Royal Opera House, la direzione di scena è affidata al
newyorkese David Alden, mentre quella musicale a Ivor Bolton,
alla battuta dell'Orchestra Barocca di Siviglia e del Monteverdi
Continuo Ensamble, al debutto nel lirico madrileño.
"Una farsa celestiale e sessuale in cui si affrontano dei ed
esseri umani", l'ha definita durante la presentazione David
Alden. "Una tragedia sulla condizione umana ma anche una
commedia sexy", nella sua visione, che propone la seduzione
della giovane Calisto per il lussurioso Giove e l'avventura
proibita fra la dea Diana e il pastore efebo Endimione
strizzando l'occhio complice allo spettatore contemporaneo,
sullo scenario dagli echi psichedelici di Paul Steinberg, con
figure ispirate ai fumetti di Buki Shiff e l'illuminazione di
Pat Collins. "Una mescolanza di teatro barocco con Elvis
Presley", ha riassunto Alden.
Considerato uno dei padri dell'opera a Venezia e del suo
consolidamento come genere popolare, il compositore cremonese
Cavalli arrivò a scrivere per i teatri di San Giovanni e San
Paolo, di San Cassiano di San Moisè, di Sant'Apollinare e San
Salvatore fino a cinque opere l'anno. Il passaggio dalle corti
ai teatri privati, favorito dal Carnevale, fu all'origine di una
trasformazione, con allestimenti più popolari ed orchestre
ridotte, perché le opere potessero essere replicate facilmente.
La Calisto fu rappresentata per la prima volta il 28 novembre
1651 al Teatro Sant'Apollinare, all'epoca dotato di un complesso
macchinario di scena, impiegato nella produzione per
impressionare il pubblico.
"In quest'opera Cavalli lascia uno spazio fantastico per
introdurre l'elemento dell'improvvisazione", ha osservato Ivor
Bolton, ricordando che sebbene "non fu creata per grandi
orchestre, sì per eccellenti musicisti". "Fu concepita nella
Venezia del XVII secolo, fra lagune e penombre, umori libertari,
libertini e sulfurei, eccentrici travestimenti di carnevale, che
invitano alla trasgressione di tutti i limiti, e fra echi della
scomunica del papa Paolo V di tutta la serenissima", ha rilevato
il direttore artistico del Teatro Real, Joan Matabosh, per il
quale "non esiste opera più veneziana". Ma, tuttavia, "a mano a
mano che avanza, la trama si va impregnando di raccoglimento e
spiritualità, finendo con l'evocare il senso dell'esistenza".
Un doppio cast di cantanti molto affini al repertorio barocco
da' vita ai personaggi: Karina Gauvin e Rachel Kelly
(L'Eternità/Giunone); Monica Bacelli e Teresa Iervolino (Il
Destino/Diana/ Le Furie); Luca Tittolo e Wolfgang Schwaiger
(Giove); Nikolay Borchev e Borja Quiza (Mercurio); Louise Alder
e Anna Devin (Calisto); Tim Mead e Xavier Sabata (Endimione).
(ANSA)
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Lirica: La Calisto, 'farsa celestiale' al Teatro Real Madrid
L'opera barocca di Cavalli in 9 funzioni dal 17 al 26 marzo