(ANSAmed) - NAPOLI, 15 APR - L'importanza delle industrie
marine e marittime continuerà a crescere nell'area del
Mediterraneo, in quanto il settore della "Blue Economy" è un
importante motore di sviluppo umano ed economico. Tuttavia, il
divario tra ciò che l'istruzione offre e le esigenze del mercato
del lavoro è sempre accentuato, anche per i continui cambiamenti
digitali e climatici. Per questo l'Unione per il Mediterraneo
(UpM) ha coinvolto ieri e oggi 80 studenti e giovani provenienti
da tutto il bacino mediterraneo che stanno prendendo parte a un
programma di formazione online di 2 giorni per superare le
carenze di competenze e promuovere l'occupabilità nel settore
dell'economia blu. Il programma di formazione fa parte
dell'impegno dell'UpM nel promuovere iniziative a sostegno di
carriere nei settori della Blue Economy e superare
disallineamento tra competenze e richieste specifiche del
mercato.
Esperti di settore, si legge in una nota dell'Upm, hanno
realizzato 5 sessioni che trattano una varietà di argomenti
relativi alla Blue Economy nella regione mediterranea:
imprenditorialità, strategie di specializzazione intelligente,
innovazione tecnologica per una "crescita blu" sostenibile e
costruzione di partenariati.
Le industrie marine e marittime sono settori in crescita
nell'economia mediterranea, ma richiedono nuove conoscenze,
competenze e innovazione per esprimere il loro pieno potenziale
economico. Il settore della Blue Economy è cambiato e si è
diversificato radicalmente nell'ultimo decennio, passando dalle
classiche navi di acciaio alla costruzione di modelli più
complessi e avanzati. Attualmente è uno dei settori a più alta
intensità di ricerca in Europa, visto che il 9% del suo Pil è
investito in ricerca e sviluppo.
Una sessione è stata dedicata alla presentazione delle buone
pratiche adottate da 4 progetti sostenuti dall'UpM: BlueSkills
per sviluppare nuovi curricula e aumentare l'occupabilità nei
settori marino e marittimo attraverso programmi di istruzione
superiore e borse di studio per ricercatori; HOMERe, che si
rivolge a studenti di alto profilo nel loro ultimo anno di studi
e, tramite tirocinio, facilita il passaggio da un ambiente
scolastico a ruoli lavorativi qualificati; Plastic Busters,
progetto che coinvolge enti pubblici e privati ;;per individuare
soluzione collaborative per la riduzione di rifiuti di plastica;
Co-Evolve4BG, che promuove il turismo costiero e marittimo
sostenibile attraverso il co-sviluppo delle attività umane e
degli ecosistemi naturali.
"Un'economia blu - commenta Itaf Ben Abdallah, consulente
dell'UpM per l'istruzione superiore e la ricerca - competitiva,
resiliente e socialmente equa ha bisogno di professionisti
altamente qualificati. Molti settori della Blue Economy hanno
difficoltà a trovare le persone giuste e l'attuale situazione
covid-19 ha aumentato ulteriormente le sfide. Per tutti questi
motivi, al fine di avvicinare il mondo accademico a quello
lavorativo, l'UpM ha recentemente lanciato un'iniziativa volta a
rafforzare le opportunità di carriera di studenti, laureati e
ricercatori. È necessario che la regione mediterranea utilizzi
al meglio il potenziale dell'economia blu, anche per una
ripartenza economica".(ANSAmed). (ANSA).
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UpM lancia specializzazioni per 80 giovani su Blue Economy
Temi di impresa e innovazione tecnologica per crescita blu