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UpM lancia sistema monitoraggio parità di genere nel Med

In zona europea tasso di parità è 76,7%, in MENA 61,2%

Donne in piazza ad Algeri

Redazione Ansa

NAPOLI - Gli stati membri dell'Unione per il Mediterraneo adotteranno a marzo un meccanismo regionale per monitorare i progressi dei diritti delle donne nell'area, valutare il gap di genere e fornire raccomandazioni ai legislatori locali. Lo annuncia l'Unione per il Mediterraneo spiegando che il progetto coinvolge 20 Paesi dell'area che ha tassi di sviluppo diversi sul tema: nella parte europea del Mediterraneo la parità di genere è stimata al 76,7% mentre in Medio Oriente e Nord Africa (area MENA) al 61,2%.

Il progetto è in linea con la dichiarazione dell'Ufm del 2017 che punta al rafforzamento del ruolo delle donne nella società seguito da un processo durato tre anni di studio con esperti ed esponenti dei governi nazionali. Il meccanismo prevede l'adozione di indicatori concreti che permettono di monitorare la parità di genere e lavorare per accelerare la piena partecipazione delle donne nella vita economica e sociale dell'area. "Questo meccanismo - spiega la vicesegretaria generale dell'UfM Marisa Farrugia - offre un mezzo concreto per monitorare i progressi fatti. E' pensato per aumentare la consapevolezza sulle sfide che il gap di genere pone e le opportunità per ridurlo. Costruire società inclusive, basate sull'uguaglianza, è una delle chiavi per la crescita economica e il benessere". Dopo la firma di un accordo con la Norvegia, l'Ufm farà partire anche alcuni progetti per migliorare la partecipazione delle donne nell'ambito economico, in Albania, Tunisia, Marocco, Egitto, Libano, Giordania, Algeria, Francia e Spagna.

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