(di Paola Del Vecchio)
(ANSAmed) - MADRID, 6 LUG - II Mediterraneo è il centro degli
studi sulle migrazioni in Europa ed è attualmente un punto
focale degli spostamenti umani su vasta scala. Per questo
motivo, l'Unione per il Mediterraneo (UpM) appoggia la neonata
Rete Euromediterranea di Ricerca sulle Migrazioni, per
promuovere la formazione, l'investigazione e lo scambio di
conoscenze fra istituzioni educative delle due sponde del
Mediterraneo, informano fonti dell'organizzazione
intergovernativa, che raggruppa 43 paesi.
La Rete EuroMedMig-ReNet è stata lanciata durante la XV
Conferenza annuale dell'International migration, integration and
social cohesion (Imiscoe) - il maggiore network di ricercatori
in Europa nel campo delle migrazioni e dell'integrazione - che
da lunedì a mercoledì scorsi ha riunito a Barcellona più di 600
ricercatori provenienti da tutta la regione. "Europa, migrazioni
e Mediterraneo: mobilità umana e sfide interculturali", il tema
del congresso annuale, organizzato dall'Università Pompeu Fabra
di Barcellona, attraverso il Gruppo di ricerca interdisciplinare
sull'immigrazione (Gritim-UPF), in collaborazione con l'Unione
per il Mediterraneo, l'Istituto europeo del Mediterraneo
(IEmed), l'Università delle Nazioni Unite (Unu-Gcm) e la
Fondazione bancaria La Caixa.
Creare sinergie tra gli esperti che facilitino lo sviluppo di
programmi e politiche di ricerca pubblica sulla migrazione nel
Mediterraneo, e promuovere la formazione e il trasferimento di
conoscenze sulle principali sfide collegate all'agenda della
ricerca in materia. Con questa missione - informano le fonti - è
nata l'iniziativa EuroMedMig-ReNet, per la ricerca
euromediterranea sulle migrazioni, interdisciplinare e
indipendente, formata da istituti di ricerca di entrambe le
sponde del Mare Nostrum. E' concepita come una piattaforma per
facilitare la collaborazione tra le istituzioni di ricerca del
Sud e del Nord. E punta a contribuire all'analisi delle cause
profonde della migrazione e delle loro interdipendenze, della
gestione della diversità e delle relazioni interculturali,
nonché allo sviluppo di studi sulle migrazioni e mediterranei.
"Mira anche a evidenziare la dimensione geografica delle
migrazioni e a un approccio alle mobilità umane come una realtà,
una risorsa e un'opportunità per collegare società e città in
questo settore", segnalano al Gritim-UPM, che coordinerà la rete
con il sostegno di Imiscoe e del Segretariato dell'Unione per il
Mediterraneo. "La ricerca e l'innovazione sono aree chiave per
analizzare le migrazioni da nuovi punti di vista e offrire nuovi
strumenti per l'azione. La creazione di nuove reti per il
dialogo tra ricercatori a livello regionale avvantaggia l'intera
regione, e rafforza l'agenda positiva del Mediterraneo", ha
spiegato Said Bhira, consigliere speciale del Segretario
generale dell'UpM sull'istruzione superiore e la ricerca.
La creazione di questa piattaforma "contribuirà a promuovere un
approccio coordinato nell'intera regione per aumentare la
mobilità di ricercatori e studenti e stabilire piattaforme
comuni per la raccolta e l'analisi dei dati, nonché per
utilizzare meglio gli strumenti esistenti", ha evidenziato da
parte sua Ricard Zapata-Barrero, direttore di Gritim-UPF.
EuroMedMig-ReNet,segnalano all'Unione per il Mediterraneo, è un
importante passo avanti per attuare le raccomandazioni della
'Dichiarazione di La Valletta' sul rafforzamento della
cooperazione euromed attraverso la ricerca e l'innovazione e
sulla tabella di marcia approvata dai ministri degli esteri
dell'Upm nel gennaio 2017, relativa al ruolo chiave della
ricerca e dell'innovazione nelle soluzioni ai problemi della
migrazione. (ANSAmed)
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Nasce rete Euromed per la ricerca sulle migrazioni
EuroMedMig-ReNet ha l'appoggio dell'Unione per il Mediterraneo