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Nasce a Tunisi EBSOMed, 6,25 mln a sostegno settore privato

Progetto Ue e Businessmed per rafforzare Pmi nell'area Med

Un momento della presentazione di EBSOMed a Tunisi

Redazione Ansa

(di Cristiana Missori)

TUNISI - Sviluppo del settore privato dell'area mediterranea; promozione di una crescita economica inclusiva; creazione di posti di lavoro (in particolare a favore delle donne e i giovani) e una convinzione: creare benessere e formazione nei Paesi della sponda Sud, significa fermare i flussi migratori verso la sponda Nord. Con questi obiettivi nasce EBSOMed, il nuovo progetto da 6,25 milioni di euro con durata quadriennale (2018-2022), finanziato dall'Unione europea e affidato all'Unione delle Confindustrie del Mediterraneo - Businessmed, che si rivolge a confederazioni di imprese, camere di commercio e dell'industria europee, mediterranee e arabe, agenzie di sviluppo economico, nonché organismi a sostegno dell'imprenditoria. Destinatari finali, le piccole e medie imprese aperte all'internazionalizzazione di Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Siria e Tunisia.

Una prima assoluta, commenta soddisfatta Jihan Boutiba, segretario generale di Businessmed, che riunisce 22 confederazioni di imprese della regione euro-mediterranea. ''E' la prima volta - spiega - che un progetto regionale viene affidato al Sud e basato al Sud''. E questo, dice, non sarebbe mai accaduto ''se non avessimo avuto dei patronati delle aziende del Nord al nostro fianco''. EBSOmed, prosegue, ''potrà avere un impatto molto forte sulle tante aziende associate e i loro partner. Puntando alla loro formazione e alla condivisione delle informazioni fondamentali, facendo rete'' e sostenendo così i più piccoli.

Come Confindustria, ha detto intervenendo il vicepresidente di Businessmed, Giovanni Lettieri, ''abbiamo sempre ritenuto che l'integrazione del Mediterraneo richiedesse un coinvolgimento più forte del settore privato''. Convinti che uno ''sviluppo inclusivo e la creazione di posti di lavoro nell'area possano essere raggiunti unicamente se il settore privato ricopre un ruolo essenziale nei nuovi progetti di sviluppo dell'Ue''.

 Un approccio, sostiene, che riguarda anche la Libia, che non può essere lasciata fuori. ''La ricostruzione della Libia e lo sviluppo del settore privato di questo Paese - avverte Lettieri - è diventata sempre più strategica per il futuro dell'integrazione economica regionale ed è per questo che dobbiamo assumere un ruolo in questo processo''. L'avvio di EBSOMed, osserva, ''è un primo passo in questa direzione''. Indispensabile, poi, realizzare progetti industriali concreti nei Paesi della sponda Sud. Il tema delle migrazioni è strettamente correlato a quello della crescita sociale e economica dell'area. Solo così, afferma Lettieri, ''sarà possibile creare posti di lavoro e sviluppo sostenibile in grado di frenare il terribile fenomeno delle migrazioni''.

Parole, quelle del vicepresidente di Businessmed, riprese anche dal presidente dell'Unione tunisina delle Industrie, del Commercio e dell'Artigianato (Utica), Samir Majoul, che dice: ''non vogliamo aiuti ma investimenti. L'Africa è una miniera di risorse umane e economiche''. Nord e Sud hanno risorse e esperienze da condividere''. Servono, però, ''dialogo e un piano economico e sociale credibile, affinché le persone possano vivere a casa propria con dignità''.

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