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Export: Sace, calo prezzi, debito,violenza, bruciati 5 mld

Mappa rischi 2016,violenza politica area Mena avrà ripercussioni

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 25 GEN - Calo dei prezzi delle materie prime, aumento del debito dei Paesi emergenti, espansione della violenza politica sono costati 5 miliardi di export perduto nel 2015, ma restano opportunità per 31 miliardi di nuovo export nei prossimi quattro anni. E' l'analisi emersa nella Mappa dei Rischi 2016 pubblicata da Sace. Secondo il gruppo assicurativo-finanziario attivo nell'export credit, quest'anno, a influenzare rischi e opportunità, saranno tre elementi fondamentali. A cominciare dai prezzi bassi delle materie prime.

Nel 2015, ricorda lo studio, tutte le commodity hanno perso valore (42 materie prime su 46 hanno toccato i valori più bassi degli ultimi trent'anni). ''Si tratta di un fenomeno trasversale e difficilmente sostenibile nel medio-lungo termine per quei mercati emergenti fortemente dipendenti dalle commodity e poco diversificati'', fa notare Sace, come nel caso dell'Algeria.

Altro fattore è poi quello dell'aumento del debito. Nei paesi emergenti la posizione debitoria si è aggravata, con un aumento del debito sia pubblico (passato dal 150% del Pil nel 2009 a circa il 195% oggi). Infine l'estensione della violenza politica. ''Il 2015 - si legge nel documento - ha visto crescere il ruolo del terrorismo come fonte d'instabilità geopolitica e non solo come evento singolo di rischio. Le ripercussioni del terrorismo hanno un costo secco per l'economia globale, pari a 64 miliardi di dollari secondo le stime dell'Institute For Economics & Peace, e compromettono l'operatività di diversi Paesi, come nel caso di Yemen (+12), Libia (+12) e Siria (+5). A influenzare l'andamento economico della zona Mena saranno, i prezzi bassi delle materie prime (Algeria, Egitto, Arabia Saudita e Turchia), il ritorno del debito (Egitto, Iraq, Turchia) e la riemersione della violenza politica (Libia, Tunisia, Iran, Iraq, Siria, Turchia). Decade poi la convinzione che i Paesi emergenti siano l'Eldorado. Secondo lo studio, nel 2015 si è assistito a un leggero miglioramento del rischio nei mercati avanzati (indice SACE: -1 punto), contrapposto a un aumento sensibile nei grandi paesi emergenti (+ 4 punti), con picchi significativi per importanti partner commerciali dell'Italia quali Brasile (+10), Russia (+9) e, in misura minore, Turchia (+3). ''Il 2016 sancirà la fine dell'era dei BRICS e della rappresentazione degli emergenti come Eldorado'', spiega Roberta Marracino, direttore Area Studi e Comunicazione di Sace-. ''Sarà un mondo meno piatto e con sensibili differenze all'interno delle singole aree geografiche, di fatto un ritorno allo stato dei mercati pre-2007, ma con maggior complessità e volatilità, che abbiamo chiamato 'nuovo Old Normal'''.

(ANSAmed).

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