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Il gas corre ancora con lo stop del giacimento israeliano Tamar

Balzo del 7,3%, si temono ripercussioni su export di Gnl egiziano

Redazione Ansa

MILANO - Il prezzo del gas in Europa continua a correre, con i future trattati ad Amsterdam che si riportano sui massimi da metà giugno in scia ai timori per lo stop deciso da Israele al giacimento offshore Tamar, di proprietà di Chevron, che esporta gas verso l'Egitto e la Giordania e alimenta i consumi domestici di Israele. Il prezzo del gas, che ha segnato un rialzo massimo del 7,3%, balza del 5,4% a 46,35 euro al megawattora. La fermata del maxigiacimento rischia di avere ripercussioni sull'export del gas naturale liquefatto egiziano in Europa, che il Cairo ha auspicava di riprendere ad ottobre dopo lo stop estivo.

La fermata del giacimento, che si trova nel Mar Mediterraneo a nord di Gaza, è stata decisa per motivi di sicurezza dal governo di Israele dopo l'offensiva di Hamas. Secondo quanto riferisce Bloomberg, che cita funzionari egiziani, lo stop ha ridotto del 20% a 650 milioni di metri cubi al giorno l'import di gas israeliano in Egitto, mentre non avrebbe subito interruzioni la produzione al ben più grande giacimento israeliano Leviathan. Il ministro del petrolio del Cairo aveva annunciato la scorsa settimana l'intenzione di riprendere l'export di Gnl, dopo lo stop di giugno, agosto e settembre. Ma la riduzione dei flussi da Israele, il cui gas viene processato assieme a quello domestico per produrre Gnl, potrebbe avere degli impatti su questi piani.

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