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Gas: anche la Grecia dice 'no', crescono dubbi su piano Ue

Domani riunione ambasciatori 27, maggioranza a rischio

Redazione Ansa

(ANSAmed) - BRUXELLES, 21 LUG - In una manciata di ore arrivano i primi "no" e tanti dubbi sul piano per la riduzione della domanda di gas lanciato dalla Commissione Ue. Dopo Spagna e Portogallo anche il governo greco ha espresso, in via di principio, la sua contrarietà al pacchetto che prevede, tra l'altro, la riduzione obbligatoria del 15% dei consumi in caso di allerta energetica. Ma i dubbi sulla proposta di regolamento della Commissione si estendono anche ad altri Paesi, come Olanda e Irlanda.

Oltre alla previsione del target del 15% obbligatorio per tutti (vista da alcuni come una proposta troppo filo-tedesca) nel mirino c'è anche il meccanismo che permette alla Commissione di 'chiamare' lo stato di allerta e che diverse capitali vorrebbero invece fosse a capo del Consiglio Ue. Nel testo, inoltre, sono previste alcune eccezioni al target del 15% per Spagna e Portogallo, motivate dal fatto che i due Paesi non sono connessi a livello energetico al resto dell'Ue: la richiesta che potrebbe essere fatta nei prossimi giorni è che simili deroghe siano apposte anche per altri Stati.

Il piano sarà sul tavolo di due riunioni degli ambasciatori dei 27 (Coreper), previste venerdì e lunedì, prima del Consiglio Affari Energia di martedì. Per la sua approvazione occorre la maggioranza qualificata, ovvero il sì del 55% dei Paesi membri dell'Ue e del 65% della popolazione europea rappresentata in Consiglio.(ANSAmed).

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