Rubriche

Energia: in 'desert reclamation' pmi italiane in prima linea

Imprese italiane crescono su energia e acqua in Paesi Med

Redazione Ansa

(ANSAmed) - NAPOLI, 9 APR - "C'è un grande interesse dei Paesi della sponda sud del Mediterraneo e dei Balcani per le tecnologie italiane nel campo delle rinnovabili. L'Ice accompagna gli imprenditori italiani in tutti questi Paesi, anche dove ci sono problemi politici o di sicurezza. L'attività è sospesa solo in Libia e Siria". Un quadro di opportunità economiche importati quello disegnato da Silvana Stella, dirigente dell'Ice, che nel week end è stato in prima fila a EnergyMed, la fiera sulle energie rinnovabili e la sostenibilità ambientale che si è svolta a Napoli. "In Egitto ad esempio - spiega ad ANSAmed Stella - c'è una grande sensibilità per l'ambiente e per l'energia prodotta dal fotovoltaico e sulla gestione dell'acqua. La tecnologia italiana è molto ben vista". Un settore, quello dell'energia e della sostenibilità, che potrà quindi ingrossare l'export italiano che già nel 2017 ha raggiunto cifre record raggiungendo i 450 miliardi di euro, cifra in salita per il 2018, precisa la dirigente Ice. E conferme arrivano a Napoli anche dalle esperienze sul campo raccontate da Federico Tunzio, consulente esterno dell'Ice: "Ci sono progetti di investimenti - spiega - in Marocco, Tunisia, Giordania ed Egitto per portare le nostre tecnologie e il nostro modo di risparmiare energia nell'industria e nel settore alberghiero". In prima linea l'Egitto, che "è molto interessato - spiega Tunzio - alla depurazione e al riciclo dell'acqua a uso agricolo e all'itticoltura. Tra le opportunità migliori c'è il Cairo che ha un grosso problema di urbanizzazione di pezzi di deserto limitrofi alla capitale. Il programma si chiama 'desert reclamation' e prevede impianti per portare lì l'acqua e l'energia con il fotovoltaico per l'insediamento urbano.

Parliamo di tutto quello che serve: dalla depurazione dei reflui civili all'agricoltura e all'irrigazione, all'illuminazione pubblica. Ci sono rientri economici sul medio lungo termine ma le aziende italiane stanno capendo l'importanza di lavorare lì.

Abbiamo fatto contratti con un'azienda di biogas nel nord Italia, con una piccola azienda di fotovoltaico di Roma, con un'azienda di Frosinone che lavora nell'illuminazione a Led, con un'impresa di eco-pannelli di Lamezia Terme. Ma ci sono tanti settori in cui si può investire come la sanità, il controllo di qualità del cibo, il riciclo dell'acqua". Il know how italiano è molto apprezzato anche in Albania: "Lì - spiega Tunzio - facciamo formazione ai ragazzi, ai tecnici, ai piccoli imprenditori, ma anche a disoccupati che devono ricollocarsi". E dopo la tappa di EnergyMed, Napoli sarà ancora protagonista dell'internazionalizzazione con la Biat (Borsa dell'Innovazione e dell'Alta Tecnologia) in programma dal 19 al 20 aprile al Museo Ferroviario di Pietrarsa, realizzata nell'ambito del Piano Export Sud 2 dell'ICE. (ANSAmed).

Leggi l'articolo completo su ANSA.it