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Mosca, sarà ampliata cooperazione tra Gazprom ed Eni

Ministro Energia Novak all'ANSA, per Poseidon contiamo su Italia

Redazione Ansa

(ANSAmed) - MOSCA, 15 APR - Dopo il successo del progetto Blue Stream, "la cooperazione tra Gazprom ed Eni sarà ampliata ulteriormente: in particolare è prevista la firma di una serie di documenti a margine del Forum Internazionale Economico a San Pietroburgo". Così il ministro dell'Energia russo Aleksander Novak in un'intervista esclusiva all'ANSA. "La cooperazione fra Italia e Russia continua a svilupparsi nonostante le evidenti limitazioni politiche ed economiche: per noi è molto importante e siamo grati ai colleghi italiani per l'approccio costruttivo", ha detto Novak, in visita oggi in Italia insieme al vice premier Arkadi Dvorkovich.

In particolare per quanto riguarda il progetto Poseidon, "contiamo sulla promozione attiva da parte dei nostri partner italiani per la realizzazione dei progetti su tutta l'infrastruttura necessaria a portare il gas dalla costa russa del Mar Nero all'Italia, sia a livello delle autorità Ue, sia nei rapporti con i paesi terzi attraverso i cui territori passerà il gasdotto", ha affermato Novak.

Il progetto Poseidon è il nuovo gasdotto che collegherà la Grecia all'Italia e fa parte del corridoio gas tra Turchia, Grecia e Italia (ITGI) che permetterà l'importazione in Italia e in Europa di gas naturale proveniente dalle aree del Mar Caspio e del Medio Oriente. Un "progetto promettente", ha osservato Novak, ricordando che "il gasdotto consisterà di due sezioni, una terrestre e una marittima, che passerà per il fondo del mar Ionio; si prevede che la capacità del gasdotto terrestre ammonterà a 9-16 miliardi di metri cubi all'anno mentre la sezione marittima avrà una capacità di 10-12 miliardi di metri cubi all'anno".

Anche nel campo atomico la cooperazione italo-russa "ha un potenziale considerevole", ha proseguito Novak. "L'Italia - ha aggiunto - partecipa attivamente nello smantellamento degli obsoleti sottomarini nucleari e navi a propulsione nucleare russi. Negli ultimi dieci anni sono stati smantellati sei sottomarini nucleari messi fuori servizio dalla marina militare russa. Attualmente è in fase di realizzazione il contratto - firmato nell'autunno del 2015 per un valore di 3,2 milioni di euro - per smaltire il carburante nucleare dai reattori dell'incrociatore nucleare pesante lanciamissili 'Admiral Ushakov'". (ANSAmed).

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