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Eau:petrolio meno caro non frena investimenti energie pulite

Governo federale presentera' strategia energetica in 2015

Redazione Ansa

(ANSAmed) - DUBAI, 22 GEN - Il calo del prezzo del petrolio non avra' un impatto rilevante sugli investimenti nelle energie pulite, hanno concluso gli esperti al Vertice mondiale per le energie del Futuro (Wefs) e gli Emirati Arabi Uniti (Eau) ne danno conferma con diversi annunci di progetti a venire.

Insieme all'Egitto il Paese con la piu' alta domanda di green energy nell'area Mena (Medio Oriente e Nord Africa), gli Eau hanno dichiarato che entro la fine dell'anno sara' presentata una Srategia energetica per l'intera Confederazione, Dubai rivede la propria e ne triplica l'obiettivo mentre Abu Dhabi riassesta il proprio budget idrico in prospettiva di meno consumi e maggiore efficienza.

"Con la Strategia per l'energia 2035 pronta quest'anno, speriamo di gestire il mix delle nostre energie e di valutare presente e futuro delle nostre risorse naturali," ha dichiarato Matar Al Neyady sottosegretario al Ministero per l'Energia degli Emirati Arabi. Dal canto suo, Dubai, che per il 2030 si era gia' prefissa il traguardo di soddisfare almeno il 5% del proprio fabbisogno energetico attraverso energie pulite, ha spostato il suo target verso l'alto, fissandolo al 15%. A medio termine, l'emirato ha annunciato che il target 2020 e' stato invece innalzato di sette volte.

La stima che nei prossimi cinque anni, gli investimenti di Dubai in progetti energetici verdi andra' oltre i 13 miliardi di euro, mette parzialmente a tacere le speculazioni di un rallentamento del settore per il forte calo dei prezzi petroliferi.

"E' un fenomeno ciclico," ha commentato il presidente del Consigli mondiale per l'Energia Marie-Jose Nadeau "non sappiamo con certezza quanto durera' e quando riprendera' ma c'e' generale accordo che i prezzi torneranno a salire verso la fine dell'anno." Mentre la Confederazione guarda ad una strategia integrata tra i sette emirati e Dubai punta al raddoppiamento, tra l'altro, del suo parco solare Mohammad bin Rashed Al Maktoum per portarlo ad una produzione di 200MK, Abu Dhabi mette in agenda la gestione e la razionalizzazione delle sue capacita' idriche.

L'emirato capitale, che soddisfa la domanda di acqua con il 65% di acque sotterranee e il 29% da processo di desalinizzazione, usa 3.3 miliardi di metri cubi d'acqua all'anno con un consumo domestico pro-capite di 600 litri, pari a tre volte la media mondiale: un paradosso, vista la scarsita' d'acqua della regione. (ANSAmed).

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