(ANSAmed) - DUBAI, 22 GEN - Il calo del prezzo del petrolio
non avra' un impatto rilevante sugli investimenti nelle energie
pulite, hanno concluso gli esperti al Vertice mondiale per le
energie del Futuro (Wefs) e gli Emirati Arabi Uniti (Eau) ne
danno conferma con diversi annunci di progetti a venire.
Insieme all'Egitto il Paese con la piu' alta domanda di green
energy nell'area Mena (Medio Oriente e Nord Africa), gli Eau
hanno dichiarato che entro la fine dell'anno sara' presentata
una Srategia energetica per l'intera Confederazione, Dubai
rivede la propria e ne triplica l'obiettivo mentre Abu Dhabi
riassesta il proprio budget idrico in prospettiva di meno
consumi e maggiore efficienza.
"Con la Strategia per l'energia 2035 pronta quest'anno,
speriamo di gestire il mix delle nostre energie e di valutare
presente e futuro delle nostre risorse naturali," ha dichiarato
Matar Al Neyady sottosegretario al Ministero per l'Energia degli
Emirati Arabi.
Dal canto suo, Dubai, che per il 2030 si era gia' prefissa il
traguardo di soddisfare almeno il 5% del proprio fabbisogno
energetico attraverso energie pulite, ha spostato il suo target
verso l'alto, fissandolo al 15%. A medio termine, l'emirato ha
annunciato che il target 2020 e' stato invece innalzato di sette
volte.
La stima che nei prossimi cinque anni, gli investimenti di
Dubai in progetti energetici verdi andra' oltre i 13 miliardi di
euro, mette parzialmente a tacere le speculazioni di un
rallentamento del settore per il forte calo dei prezzi
petroliferi.
"E' un fenomeno ciclico," ha commentato il presidente del
Consigli mondiale per l'Energia Marie-Jose Nadeau "non sappiamo
con certezza quanto durera' e quando riprendera' ma c'e'
generale accordo che i prezzi torneranno a salire verso la fine
dell'anno."
Mentre la Confederazione guarda ad una strategia integrata
tra i sette emirati e Dubai punta al raddoppiamento, tra
l'altro, del suo parco solare Mohammad bin Rashed Al Maktoum
per portarlo ad una produzione di 200MK, Abu Dhabi mette in
agenda la gestione e la razionalizzazione delle sue capacita'
idriche.
L'emirato capitale, che soddisfa la domanda di acqua con il
65% di acque sotterranee e il 29% da processo di
desalinizzazione, usa 3.3 miliardi di metri cubi d'acqua
all'anno con un consumo domestico pro-capite di 600 litri, pari
a tre volte la media mondiale: un paradosso, vista la scarsita'
d'acqua della regione. (ANSAmed).
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Eau:petrolio meno caro non frena investimenti energie pulite
Governo federale presentera' strategia energetica in 2015