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Energia: Ome, 715 miliardi di investimenti Med entro 2030

Previsto raddoppio domanda. Stringere legami con Algeria

La conferenza di Alto Livello "Costruire un ponte energetico sul Mediterraneo" in corso alla Farnesina

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA - Ammontano a 715 miliardi di euro gli investimenti che saranno necessari entro il 2030 per le capacità di produzione d'energia "addizionali" rispetto a quelle attuali nei paesi del sud e dell'est del Mediterraneo. La stima è dell'Osservatorio mediterraneo dell'energia (Ome) ed e' stata sottolineata dal suo presidente e amministratore delegato di Edison, Bruno Lescoeur, nel suo intervento alla parte conviviale (dinner speech) della Conferenza di Alto Livello su come "costruire un ponte energetico euro-mediterraneo" organizzata al ministero degli Esteri di Roma.

I paesi dell'area euro-mediterranea assorbono il 17% del consumo mondiale di energia, per lo più quella della parte nord, ha ricordato Lescoeur. Gli scenario dell'Ome "vedono un raddoppio della domanda" nel 2030, ha riferito ricordando inoltre che la dipendenza energetica della regione è del 40% e raggiunge il 50% in fatto di combustibili fossili.

In qualsiasi scenario, ha avvertito il presidente dell'Ome, il settore energetico della regione euro-mediterranea "avrà bisogno di investimenti significativi e di lungo periodo", per suo "sviluppo" o la sua "trasformazione".

 "Rafforzare" i rapporti con grandi produttori come l'Algeria e al contempo "sviluppare nuove risorse" anche dove si è trivellato molto: sono queste le "due opportunità" che indica l' "Osservatorio mediterraneo dell'energia" (Ome) circa il settore del gas nella regione Euro-mediterranea. Sarebbe opportuno "rafforzare gli scambi con tradizionali fornitori mediterranei: Algeria, Libia, Egitto", ha sottolineato ancora Lescoeur.

"Più del 90% delle attuali riserve nella parte sud del Mediterraneo sono concentrate in questi paesi. La quota della sola Algeria è di circa il 50%", ha aggiunto Lescoeur secondo un testo inglese del suo intervento alla conferenza organizzata dalla presidenza italiana dell'Ue e dalla Commissione europea. Nel parlare dell'opportunità creata dalle "nuove risorse", il presidente dell'Osservatorio fondato più di 25 anni fa da gruppi energetici mediterranei ha sottolineato le recenti scoperte di gas offshore nella parte est del Mediterraneo e le "speranze" suscitate nel settore nord da esplorazioni intensificate di recente nonostante paesi come Grecia, Croazia, Montenegro e Malta siano già stati "relativamente bene" esplorati alla ricerca di idrocarburi.(ANSAmed).

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