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Algeria: Sonatrach, il futuro tra investimenti e progetti

Piano da 3,5 miliardi di dollari per pipeline

Redazione Ansa

(di Diego Minuti) (ANSAmed) - ROMA, 14 OTT - Da quando l'Algeria, con l'Indipendenza, ha preso in mano la sua politica energetica, Sonatrach - braccio operativo dello Stato nel delicatissimo settore - è sempre destinata a creare interesse in ogni sua iniziativa. Come confermano le recenti dichiarazioni del suo Presidente ed amministratore delegato, Said Sahnoune, che, con un occhio alle enormi disponibilità di cassa e l'altro all'andamento del mercato - reso volatile dalle troppe e ravvicinate crisi internazionali - ha fatto annunci, tutti all'insegna di numeri a moltissimi zeri.

E lo ha fatto partendo da un dato di fatto, l'aumento della produzione di greggio nel 2014 che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ha segnato un incremento del 5 per cento.

Dato di per sè rassicurante, ma che lo è ancora di più perchè segna una netta ed incoraggiante inversione di tendenza rispetto agli anni scorsi. Viste le oscillazioni del prezzo del greggio, le stime che vengono fatte sono all'insegna della relativa prudenza, ma confermano che ancora per molti anni l'Algeria potrà basare le proprie politiche su un consistente zoccolo finanziario (praticamente l'unico) costituito dall'ingente e costante flusso di moneta pregiata per la vendita di petrolio e gas naturale. Ma se lo sguardo di Sonatrach (che ha di fatto la mano sul rubinetto di petrolio e gas) è naturalmente volto all'estero, l'ente energetico deve anche fare i conti con l'esigenza di rendere le sue strutture capaci di rispondere alla domanda, da dove essa provenga, quindi anche interna.

Per questo Sahnoune ha annunciato che Sonatrach investirà ben tre miliardi e mezzo di dollari per la realizzazione di nuove pipeline e per migliorare capacità e sicurezza di quelle esistenti. Investimento fatto rientrare nel piano quinquennale 2015-2019, che riserva molta attenzione a questo settore, in cui si iscrivono, come principali, i gasdotti che sono al servizio dei bacini di Berkine, Illizi, Raggane e Timimoun.

Lo scenario degli impianti esistenti in Algeria (87 gestiti direttamente dall'ete energetivo di Stato e 16 insieme ad altri soggetti) è complesso in termini logistici e quindi le iniziative di Sonatrach devono, necessariamente, tenere conto di esigenze relative alle proiezioni di medio-periodo e, di conseguenza, ad esempio alla necessità di formare quadri specializzati che colmino le attuali e riconosciute carenze.

Il tutto in attesa della rivoluzione prossima futura, quella produzione del gas di scisto il cui inizio è stato fissato dal ''capo'' di Sonatrach al 2022, con una produzione che per Said Sahnoune, potrebbe toccare nel 2025 la ragguardevole quantità di dieci miliardi di metri cubi. (ANSAmed).

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