(ANSAmed) - ATENE, 1 OTT - A tutto lo scorso mese di giugno,
l'azienda elettrica pubblica greca Dei ha accumulato crediti per
circa 1,7 miliardi di euro per bollette non pagate ed ora ha
deciso di chiederne il rimborso rivolgendosi al tribunale. Lo
riferisce oggi il quotidiano To Vima online.
Prima dell'introduzione della speciale tassa sulla fornitura
di elettricità agli immobili (Eetide) nel 2012, le bollette
elettriche non pagate ammontavano a meno di 300 milioni di euro.
Di conseguenza, dal momento che molti utenti non erano in grado
di pagare la tassa sugli immobili, hanno tutti finito per non
pagare nemmeno le bollette dell'elettricità. Anche se il governo
ha poi cercato di migliorare la tassa, a causa del persistere
della crisi economica e della recessione, gli utenti non sono
ancora in grado di pagare l'imposta sulla casa né le bollette
della luce.
Sulla base dei dati forniti dalla Dei, alla fine dello scorso
dicembre le bollette non pagate ammontavano a 1,4 miliardi di
euro che dall'inizio dell'anno sono aumentati, diventando 1,7
miliardi alla fine di giugno. Circa 950 milioni di euro sono
dovuti dalle famiglie, 430 milioni da aziende che utilizzano
l'alta tensione e altri 180 milioni sono dovuti dal settore
pubblico.
A questo ritmo, secondo le stime della società elettrica,
l'ammontare delle bollette non pagate raggiungerà i due miliardi
di euro entro la fine dell'anno e proprio per cercare di
arginare questo aumento la Dei ha già assegnato ad un'agenzia di
esperti legali il compito di riscuotere 20.000 fatture ancora
inevase. (ANSAmed).
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Grecia: bollette elettriche inevase per 1.7 miliardi di euro
Causa crisi e dopo aumento oneri su immobili nel 2012