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Libano: Miqati, Mansuri guiderà Banca centrale ad interim

Per la prima volta un musulmano sciita alla guida dell'istituto

Redazione Ansa

BEIRUT - Il premier uscente libanese Najib Miqati ha affermato che dopo trent'anni di governo della Banca centrale da parte di Riad Salame, che è inquisito per illeciti finanziari in Libano e in cinque Paesi europei e il cui mandato scade a fine luglio, il timone dell'istituto bancario di via Hamra passerà ad interim all'attuale vice governatore Wissam Mansuri. Mansuri è musulmano sciita, mentre sin dalla nascita del Libano contemporaneo la carica di governatore della Banca centrale è stata per consuetudine affidata a un cristiano maronita.

Salame è un esponente di spicco dell'elite politico-finanziaria libanese che è al governo sin dalla fine della guerra civile libanese (1975-90). Il Libano è entrato in default nel 2020 e da allora la lira locale ha perso più del 97% del suo valore rispetto al dollaro. L'ipotesi che Mansuri assuma ad interim la guida della Banca centrale è stata di recente sostenuta dagli Hezbollah, il partito armato sciita libanese alleato dell'Iran. Il Libano è dominato dal vuoto istituzionale: il premier Miqati è dimissionario da maggio 2022, la carica di presidente della Repubblica è vacante da ottobre scorso; la guida dei servizi di sicurezza è affidata a un generale ad interim, e il capo dell'esercito vedrà scadere il suo mandato alla fine dell'anno, alcuni mesi dopo l'ormai probabile uscita di scena di Salame.

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