(ANSAmed) - TUNISI, 25 MAG - Il vero dibattito in Tunisia
dovrebbe concentrarsi sui modi per promuovere le energie
rinnovabili invece di parlare o lanciare l'idrogeno verde, che
non ha molto senso nel Paese. Lo ha detto Slim Zeghal, membro
del comitato direttivo dell'Arab Institute of Business Managers
(Iace) all'incontro mensile in collaborazione con la Fondazione
Friedrich Naumann, sul tema "La transizione energetica in
Tunisia: idrogeno verde, una soluzione per il futuro".
Zeghal ha ricordato che la produzione di idrogeno verde
richiede energia verde, ma la Tunisia produce solo il 3% di
energia rinnovabile stimando dunque che non vi sia un reale
utilizzo dell'idrogeno verde in Tunisia, e che il potenziale
risiede solo nell'esportazione verso i paesi europei. In
Tunisia, l'idrogeno verde può essere utilizzato solo nella
produzione di fertilizzanti, ma la sua produzione rimane
"orrendamente costosa", ha affermato, aggiungendo che investire
in questa nicchia avrà molto più senso nei prossimi cinque o
dieci anni. Invece, la Tunisia ha bisogno di sostituire le sue
importazioni di gas per la produzione di elettricità con fonti
rinnovabili che costeranno molto meno, ha detto. In questo
contesto, Zeghal ha ricordato che la bilancia commerciale è
fortemente in disavanzo a causa della bolletta energetica legata
alle importazioni di gas.
Inoltre, la produzione di idrogeno verde richiede acqua
potabile, ma attualmente il Paese deve affrontare un vero
problema di accesso alle risorse idriche, ha affermato
ricordando che la produzione di idrogeno verde richiede lo
sviluppo di progetti di desalinizzazione dell'acqua. Tuttavia,
tali progetti devono prima soddisfare le esigenze della
popolazione e del settore agricolo. Per Zeghal lo Stato deve
semplificare le procedure per gli investitori privati e
stranieri che vogliono investire nell'idrogeno in Tunisia. Da
parte sua, Amel Miled, esperto in ingegneria energetica presso
l'Agenzia nazionale per la gestione dell'energia (Anme), ha
affermato che l'attuazione della strategia dell'idrogeno verde
ha tenuto conto delle varie strategie esistenti nei settori dei
trasporti, dell'acqua e dell'energia.
Tale strategia copre diversi aspetti, tra cui la produzione
di energia rinnovabile, la desalinizzazione dell'acqua e il
trasporto dell'idrogeno. Miled ha sottolineato che la Tunisia
può posizionarsi come fornitore di idrogeno verde per l'Europa,
dal momento che il Paese dispone di un'infrastruttura di
esportazione attraverso gasdotti collegati all'Italia. In
effetti, l'Europa mira a importare 10 milioni di tonnellate di
idrogeno verde entro il 2030 e circa 40 milioni di tonnellate
entro il 2050, ha affermato. La Tunisia può anche posizionarsi
bene nella produzione di ammoniaca verde e combustibili
sintetici recuperando le emissioni di CO2 dai cementifici e
sostituendo il consumo locale di combustibili convenzionali con
combustibili sintetici, ha aggiunto. (ANSAmed).
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Tunisia: esperto, occorre vero dibattito su sviluppo rinnovabili
RIflessioni su futuro energie rinnovabili e idrogeno verde