(ANSAmed) - TUNISI, 18 LUG - Sostenere piccoli progetti di
imprenditoria femminile delle donne tunisine al fine di
contrastare l'esclusione sociale e favorire la loro
emancipazione. Questo l'obiettivo del progetto 'Microcrédit pour
les femmes' (Microcredito per le donne), promosso a Cagliari
dall'associazione di volontariato Amici di Sardegna che vede
come partner la Regione Sardegna, il comune di Ghomrassen, il
comune di Matmata, il Centro servizi per il volontariato
Sardegna solidale, la Cascom (organizzazione di imprenditori
sardi del settore del commercio aderente a Sistema impresa),
l'Università di Cagliari, il Crenos, il Cirem, il Cnr Milano,
l'Istituto di Geologia ambientale e geoingegneria, l'istituto
Pertini di Cagliari e la Rete sarda della cooperazione
internazionale.
L'iniziativa, mirata allo sviluppo di competenze gestionali e
organizzative di attività individuali e familiari negli ambiti
dell'artigianato e dei servizi, si rivolge alle donne che vivono
in Tunisia nei comuni di Ghomrassen, nel governatorato di
Tataouine, e a Matmata, nel governatorato di Gabes, che non
possono spostarsi dalle proprie case per motivi di studio o
lavoro. L'idea alla base del progetto, è favorire la nascita di
piccole imprese femminili, incentivando il turismo sostenibile,
per incoraggiare l'autonomia delle donne. Per loro saranno
studiate misure economiche che da casa consentano di dedicarsi
alle produzioni artigianali, anche di pietanze tipiche, e di
offrire dei servizi legati all'accoglienza di visitatori nelle
loro abitazioni, in cui mostrare anche i prodotti e le tecniche
di produzione degli stessi manufatti realizzati.
I comuni partner fanno parte della regione del Dahar, area
selezionata recentemente nell'iniziativa Unesco/GGN (Global
geoparks network), che consiste in un affiancamento a quattro
'aspiranti geoparchi' dell'Africa, fra cui l'area del Dahar,
attraverso la richiesta presentata dall'Office national des
mines tunisino. L'obiettivo, in questo caso, è quello di
contribuire alla costituzione di un Geoparco nel sud-est della
Tunisia, candidato all'iscrizione nella lista Unesco. Quattro
sono le fasi in cui il piano del 'Microcredito per le donne' è
articolato. Nella prima saranno selezionate 15 donne per comune,
individuate tra quelle già in possesso di specifiche conoscenze
e tecniche per produzioni artigianali e che saranno inserite in
percorsi formativi per il rafforzamento delle capacità
organizzative e gestionali delle attività. Nella seconda fase,
saranno formati due gruppi di supporto con sportelli per
l'impresa femminile, gestiti dai comuni che selezioneranno le
richieste delle donne e che le aiuteranno nella gestione e nello
sviluppo delle loro attività. In questi sportelli ci si occuperà
anche degli acquisti di varie materie e piccole attrezzature,
effettuati con l'acconto del fondo di microcredito, ma anche
della promozione dei prodotti. Nella terza fase verrà attivato
un coordinamento tra le beneficiarie con la creazione di un
marchio di prodotto, veicolato anche attraverso siti internet
dedicati, realizzati dai rispettivi gruppi di lavoro, e verrà
poi fornito il saldo per l'acquisto delle forniture richieste.
Nella quarta e ultima fase si lavorerà per rafforzare lo
sviluppo dei contatti delle partecipanti, con la creazione di
una web-community che possa dare loro visibilità, spiegarne
l'operato e fornire un punto di scambio di informazioni e
competenze, vetrina per la promozione dei prodotti e il
territorio, rivolta non solo al mercato interno ma anche a
quello estero, e gestita dalle donne. Verrà svolto inoltre anche
un censimento delle abitazioni arcaiche, sede delle attività di
produzione, utile ai fini culturali e turistici. I risultati del
progetto verranno poi illustrati in incontri organizzati in
Tunisia e Sardegna.(ANSAmed). (ANSA).
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Tunisia: da Sardegna un progetto per imprenditoria femminile
Al via 'Microcredito per le donne' in quattro fasi