(ANSAmed) - TUNISI, 25 MAG - Biosostenibilità dei sistemi
produttivi, valorizzazione degli scarti ed efficienza energetica
costituiscono quei comparti su cui si concentra la ricerca di
soluzioni innovative dell'ultimo decennio. Questi i temi
trattati nel workshop "La bio-sostenibilità applicata ai settori
agroalimentare e ambientale. Le esperienze e la collaborazione
tra Italia e Tunisia", organizzato dall'ICE Agenzia di Tunisi,
in collaborazione con l'ambasciata d'Italia, svoltosi oggi
all'Hotel Sheraton a Tunisi. Un evento dedicato alle imprese
italiane che intendono avviare un processo di collaborazione
commerciale, industriale e tecnologica con controparti tunisine,
sia private che pubbliche, nei settori in questione.
Sette le aziende e le organizzazioni italiane presenti,
interessate a sviluppare contatti in Tunisia e specializzate nel
riciclo e nel trattamento degli scarti e nella conservazione in
modo bio-sostenibile dei prodotti agroalimentari e degli
ecosistemi. La conferenza è stata aperta dall'ambasciatore
d'Italia, Lorenzo Fanara, cui ha fatto seguito l'intervento
della direttrice dell'ICE Agenzia di Tunisi, Donatella Iaricci,
che ha illustrato le finalità dell'iniziativa per sviluppare
progetti congiunti in un contesto di bio-economia. Ricco il
panel degli intervenuti, rappresentanti di istituzioni tunisine
e italiane, tra cui Samia Maamar, direttore generale per
l'Agricoltura Biologica del Ministero dell'Agricoltura,
Badreddine Lasmar, direttore generale dell'ANGED (Agenzia
Nazionale per la gestione dei rifiuti) e Andrea Senatori,
direttore dell'AICS (Agenzia Italiana per la cooperazione allo
Sviluppo). Interessanti anche gli interventi dedicati alla
ricerca con i contributi del Polo di Borj Cédria, del Cluster
italiano AGRIFOOD, dell'ANPR - Agenzia Nazionale per la Ricerca
tunisina e le testimonianze di aziende di entrambi i paesi, che
stanno sviluppando soluzioni basate su processi produttivi
circolari e l'utilizzo di materie prime seconde. Tra queste la
startup italiana Agree Net che sta brevettando un rivestimento
commestibile per l'ortofrutta in grado di aumentarne la
shelf-life, l'IMEN ROB SA di Kebili in possesso di un brevetto
per la trasformazione dei datteri tunisini in nuovi prodotti e,
infine, la TRITOR la cui tecnologia riguarda la produzione di
combustibile solido da rifiuti, per realizzare l'obiettivo "zero
rifiuti in discarica".
Italia e Tunisia possono attivare collaborazioni congiunte,
soprattutto a livello di imprese che intendono lavorare per un
sistema produttivo circolare ed efficiente. "Le 7 pmi italiane
che abbiamo selezionato - ha dichiarato la direttrice di ICE
Agenzia Tunisi in una nota - possono essere questo esempio di
collaborazione se riusciranno ad intercettare i partner
tunisini. Contiamo molto sulla riuscita dell'evento attraverso i
B2B che si svolgeranno dopo la conferenza".
Dal punto di vista economico, la bio-economia rappresenta una
declinazione fondamentale dell'economia circolare, in quanto
alimenta il "ciclo biologico" ovvero il recupero e la
valorizzazione energetica degli scarti organici dei processi di
produzione e/o dei rifiuti, con un impatto sostenibile anche
sull'agricoltura e sull'ambiente. In questo senso sono
significativi i dati 2020 dell'Italia sull'utilizzo di materie
prime realizzata da Eurostat, basata su due indicatori: il
consumo di materie prime e la produttività delle risorse. Emerge
che l'Italia ha registrato un Dcm (domestic material
consumption) più virtuoso rispetto alla media europea e che, in
termini di produttività delle risorse, si colloca in Europa al
terzo posto, dietro Lussemburgo e Paesi Bassi, favoriti però da
un'economia maggiormente basata su servizi e finanza.
Quest'ultimo indicatore misura il rapporto tra la dimensione
dell'economia di un paese (Pil) e l'uso delle risorse naturali.
A questi risultati si aggiunge il dato pubblicato dal Cen
(Circular Economy Network) nel 2022, che posiziona l'Italia al
primo posto tra i grandi paesi Ue per riciclo degli scarti con
un tasso pari al 68%, il più alto in Europa. In questo ambito,
anche gli investimenti in Ricerca e sviluppo diventano quindi
strategici, tanto come le collaborazioni internazionali. Questo
spiega la presenza di referenti del mondo tecnologico a questo
workshop, presenza funzionale allo sviluppo di sistemi economici
più innovativi e competitivi, conclude la nota. (ANSAmed).
(ANSA).
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Italia-Tunisia: soluzioni innovative per biosostenibilità
In campo agroalimentare e ambientale, workshop a Tunisi