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Turchia: Banca centrale vende oltre 7 mld dollari in un mese

In interventi per tentare di fermare la svalutazione della lira

Redazione Ansa

ISTANBUL - La Banca centrale di Turchia ha venduto 7 miliardi e 28 milioni di dollari in dicembre con immissioni di liquidità nel mercato per tentare di arginare la svalutazione della lira turca. Lo si apprende dai dati forniti dall'Istituto bancario rispetto a 5 interventi effettuati nel mese scorso. Nonostante le misure, la valuta nazionale ha chiuso il 2021 segnando una perdita di quasi metà del proprio valore rispetto al dollaro e anche nella prima settimana del 2022 la lira non ha dato evidenti segni di ripresa.

La svalutazione si era aggravata negli ultimi mesi parallelamente a regolari tagli al proprio tasso di interesse di riferimento (da settembre -500 punti base), ora al 14%, decisi dalla Banca centrale in linea con la visione economica del presidente Recep Tayyip Erdogan. La moneta nazionale debole ha provocato un boom delle esportazioni nel 2021 (oltre $225 miliardi, +32,9% rispetto al 2020) ma anche un diffuso aumento dei prezzi di vari prodotti percepito negativamente dalla popolazione. Gli ultimi dati ufficiali, hanno rilevato un'inflazione del 36% su base annua.

Il governo ha recentemente presentato una riforma per tentare di risollevare la situazione economica garantendo ai cittadini che i depositi in banca di lire turche potranno essere ritirati allo stesso valore del giorno in cui sono stati versati - dopo periodi di 3, 6, 9 o 12 mesi - anche se nel frattempo la valuta nazionale si sarà svalutata. Secondo il provvedimento, sarà il Ministero del Tesoro a pagare agli investitori la differenza.

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