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Tunisia: discussioni con Fmi su priorità, sfide e riforme

Per valutare nuovo piano di finanziamento al Paese

Redazione Ansa

TUNISI - Sono attualmente in corso discussioni tecniche tra il Fondo monetario internazionale (Fmi) e le autorità tunisine per valutare l'avvio di un nuovo programma di finanziamento per la Tunisia. Lo ha affermato il direttore del Dipartimento Medio Oriente e Asia centrale presso l'Fmi, Jihad Azour, precisando che "le discussioni si concentrano sulla definizione delle priorità del Paese, le sfide da affrontare e le riforme da attuare per superare l'attuale crisi". Azour ha parlato in videoconferenza nell'ambito di una sessione di formazione organizzata dall'Fmi nella capitale giordana Amman per i rappresentanti dei media arabi, dal 14 al 16 novembre.

Durante il suo intervento, Azour ha osservato che i programmi lanciati dall'Fmi per aiutare i Paesi sono una delle tante azioni che "devono essere accompagnate da programmi di protezione sociale, come parte di un approccio globale per preservare la sostenibilità economica". La Tunisia, per esempio, ha diversi punti di forza che dovrebbe capitalizzare, comprese le risorse umane, la vicinanza all'Europa e la presenza di un settore privato attivo. "Si raccomanda di dare maggiori possibilità e opportunità agli imprenditori, di gettare le basi di un ambiente competitivo per il settore privato e di investire di più nel settori tecnologici", ha indicato Azour ricordando che l'Fmi ha sempre dimostrato di voler stare al fianco della Tunisia e di fornirle tutto il supporto necessario.

La Banca Centrale tunisina (Bct) ha recentemente annunciato che le autorità economiche e finanziarie tunisine, rappresentate dal governatore della Bct Marouane El Abassi, dal ministro dell'Economia e della Pianificazione Samir Saied e dal ministro delle Finanze Sihem Nemssia, hanno tenuto un incontro a distanza con una delegazione del Fondo, lo scorso 4 novembre durante il quale sono stati affrontati i temi degli sviluppi economici e monetari in Tunisia e le riforme economiche delineate dalle autorità tunisine, del loro sostegno da parte dei partner internazionali, in particolare dall'Fmi, a seguito di una richiesta ufficiale avanzata dal primo ministro all'amministratore delegato del Fondo.

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