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Dal digitale chance di lavoro per le donne a Gaza

Banca Mondiale premia 2 imprenditrici,oltre mille donne occupate

Redazione Ansa

NAPOLI - La disoccupazione giovanile è allarmante a Gaza, dove raggiunge il 61%, in un territorio che ha anche il più basso tasso di occupazione femminile di tutta l'area Nord Africa e Medio Oriente. E' questo il dato da cui parte la Banca Mondiale per raccontare la storia di Bassma Ali, che con la sua socia Rasha Abu Safieh ha fondato la prima società di tecnologia al femminile di Gaza, la G-Gateway, specializzata nel sostegno alle donne che cercano lavoro e per sostenere le loro famiglie.

La società di Bassma Ali dall'inizio della pandemia ha lavorato per lavori flessibili indirizzati alle donne e per creare opportunità di formazione digitale. Un doppio binario che ha portato 262 donne disoccupate a lavorare o finire la formazione in un settore per essere pronte per il mondo del lavoro. Lo smart work ha funzionato anche per chiudere il divario digitale di molte donne a Gaza: fino a oggi la G-Gateway ha formato alle tecnologie digitali oltre 1000 laureate, creando anche 150 posto di lavoro attraverso i propri servizi di tecnologia digitale per le aziende, ma ha anche assicurato lavori di breve durata per altre mille donne a distanza. La compagnia palestinese è una delle sette vincitrici, tra 2.400 candidati, della World Bank Group's annual SDGs&Her competition, la 'gara' tra aziende di donne che sostiene, in collaborazione con lo Undp (Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo) e la Wharton School Zicklin Center della Pennsylvania, le imprenditrici in tutto il mondo. Il sostegno entra nel corposo pacchetto di fondi che la Banca Mondiale ha messo in campo, con progetti per un totale di 160 miliardi di dollari nel mondo per sostenere le imprese, ma anche lo shock sanitario e sociale.

Un lavoro importante quello di Gaza dove Bassma ha sempre sottolineato che il mercato del lavoro dominato agli uomini rende molto difficile per le donne trovare lavoro nell'information technology. "La disoccupazione è un problema cronico - spiega Bassma - io ho colto un'opportunità cominciando a lavorare sul digitale nel settore dei freelance e nei settori che le aziende esternalizzano. Il settore Ict è meno vulnerabile in questa pandemia perché la domanda resta alta e si può lavorare al di là delle frontiere". Le differenze di genere a Gaza pesano molto, come spiega Bassma: "Il costo dell'elettricità è più alto durante il giorno - spiega con un esempio - e così molte piccole imprese che non possono permettersi generatori fanno lavorare il personale di notte, ma le donne non possono stare fuori casa di notte quindi hanno un gap di competizione con gli uomini". Con l'aumento dello smart work, invece, le donne possono organizzarsi a casa e per questo la G-Gateway fornisce alle donne i computer e paga anche l'elettricità se c'è bisogno per farle lavorare. Il lavoro da casa ha reso le donne visibili nel mondo del lavoro e questo ci spinge nel nostro obiettivo, rendere le persone giovani padrone del loro destino e in grado di migliorare il mondo. Lo spazio digitale ora è il posto migliore per dare impulso al cambiamento al di là dei problemi che stiamo vivendo a Gaza ogni giorno con la pandemia al di là delle difficoltà solite".

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