(ANSAmed) - ROMA, 05 NOV - Incrementare l'uso delle
rinnovabili nell'area MENA (Middle East North Africa) superando
barriere naturali e politiche: questa la sfida emersa oggi nel
webinar di Res4Africa, fondazione sostenuta tra le altre da
Intesa San Paolo e Enel, impegnata nello sviluppo e diffusione
delle energie rinnovabili nel continente africano.
All'incontro sono intervenuti rappresentanti degli
investitori stranieri (da BonelliErede alla Schneider Electric),
esperti del settore energetico come Salma Hussein e
rappresentanti delle istituzioni europee e egiziane. Al centro
dell'incontro, lo stato delle energie rinnovabili nell'area MENA
e in particolare in Egitto: infatti a fronte di un generale
incremento del consumo di energia, dovuto alla crescita del
fabbisogno industriale ma anche della popolazione urbana, gli
stati africani nel loro complesso hanno incrementato solo del 2%
le spese per la conversione all'energia "pulita" (eolico,
solare, idroelettrico etc). Un incremento insufficiente in
particolare per una regione, quella della fascia mediterranea,
che promette di crescere di oltre 85 milioni di abitanti entro
il 2040.
Ll'Egitto, protagonista del webinar, ha incrementato la sua
domanda di energia elettrica del 233% tra il 1996 e il 2016.
Secondo Hasan Ozkoc, segretario generale del Medreg
(l'unione dei regolatori energetici del Mediterraneo) le prime
difficoltà sono garantire la distribuzione dell'energia «in
un'area dove la maggior parte della popolazione si concentra
lungo la costa, cioè una percentuale minore di territori di
larghe dimensioni».
Fondamentale quindi investire ulteriori fondi ma anche
mantenere l'equilibrio tra le ragioni degli investitori
stranieri e quelle delle istituzioni locali. L'Egitto ha
progetti particolarmente ambiziosi: si propone di passare entro
il 2035 al 42% dell'energia elettrica prodotta tramite fonti
rinnovabili, secondo quanto mostrato durante la conferenza dal
vice presidente del Nrea (autorità egiziana per le energie nuove
e rinnovabili) Ehab Ismail Amin. Un'altra variabile non
indifferente resta quella geopolitica dato che Il Cairo vuole
consolidare e implementare i propri scambi di risorse
energetiche con i "vicini di casa", vale a dire Sudan (da 50MW a
240), Arabia Saudita (fino a 3000 MW) Giordania, dove uno studio
promette di portare i collegamenti elettrici tra i due paesi da
450 Mw a 2000 Mw permettendo così di esportare energia in
Libano, Siria e Iraq attraverso il territorio giordano.
La prossima settimana, il focus si sposterà sulla Tunisia.
Il video del webinar di oggi sarà disponibile sul sito
dell'associazione RES4Africa nei prossimi giorni. (ANSAmed).
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Energia, le rinnovabili la nuova sfida per il Nord Africa
RES4Africa, webinar analizza situazione in Egitto