(ANSAmed) - TUNISI, 25 SET - La metà dei giovani tunisini
lavora nel "settore informale", ovvero in nero. "Questo
rappresenta un valore di quasi 16,5 miliardi di dinari in
Tunisia. Un valore che non rientra nel circuito bancario o
portale e che viene speso al di fuori della sfera economica
organizzata". Lo ha ha detto il presidente dell'Unione delle
banche del Maghreb (Ubm), Ahmed El Karam, parlando alla
conferenza annuale dell'Ubm a Tunisi, sostenendo la necessità di
implementare una "strategia nazionale" e un "piano chiaro" per
riuscire a integrare i settori emarginati nell'economia
organizzata.
Secondo El Karam questa strategia potrebbe aiutare a
incoraggiare le persone dedite alle attività parallele ad aprire
conti bancari. Il presidente dell'Unione delle Banche del
Maghreb ha insistito sull'imperativo di trovare soluzioni per
integrare nel sistema monetario organizzato una parte del denaro
circolante nel settore informale.
Nei Paesi del Maghreb, il 40% degli abitanti non risulta
avere conti bancari. Ciò impone meccanismi di mobilitazione per
una migliore inclusione finanziaria di questi gruppi, in
particolare i professionisti colpiti dalla pandemia di
coronavirus, secondo El Karam. Potrebbero quindi beneficiare dei
crediti bancari, ha affermato, chiedendo lo sviluppo di
programmi "per aumentare la liquidità nelle banche del Maghreb e
della Tunisia, in modo che possano aiutare le imprese colpite a
superare questa crisi. I vari attori del settore bancario sono
chiamati a rivedere la strategia del partenariato
pubblico-privato, a sostenere le start-up e ad optare per la
digitalizzazione delle banche, ha raccomandato El Karam. L'Ubm e
le università di Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania, hanno
firmato a Tunisi una serie di accordi a margine della conferenza
al fine di creare una dinamica nel campo della ricerca
scientifica e delle attività economiche e finanziarie, e
promuovere il settore finanziario e le banche nel Maghreb.
(ANSAmed) (ANSA).
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Tunisia: metà dei giovani lavora nel settore informale
Chiesta strategia per inclusione in economia organizzata